Capitolo 1. Obiettivi del lavoro
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Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Ingegneria
L’influenza del colore delle pareti sul comportamento estivo degli edifici
Relatore: Ing. Alberto Arenghi Correlatore: Ing. Isaac Scaramella Tesista: Riccardo Mignocchi
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Capitolo 1
Obiettivi del lavoro
1.1 La norma UNI 10375
La norma UNI 10375 permette di calcolare in regime non stazionario la temperatura
interna degli ambienti durante il periodo estivo in assenza di impianto di
climatizzazione. Per fare questo fornisce una procedura di calcolo composta di più
fasi: dopo aver individuato i dati climatici della località in cui si intende realizzare
l’opera, è necessario determinare tutte le caratteristiche dell’involucro edilizio tra cui,
in particolare, i parametri di trasmissione termica e solare. Questi ultimi
caratterizzano gli scambi dovuti alla radiazione solare incidente sulle superfici esterne
delle pareti.
La temperatura dell’aria interna è data da:
at ϑ =
t a T
am T t t T
cm Y
H Y
,
, ) (
+
− + Φ ϑ
[1]
dove: at ϑ [°C] è la temperatura dell’aria interna;
Φ
T,t
[W] è il carico termico dell’ambiente all’ora t;
Y
T
[W/K]
è l’ammettenza globale della struttura edilizia, in Watt al
Kelvin;
H
T
[W/K]
è il coefficiente di trasmissione termico globale della
struttura edilizia, in Watt al Kelvin;
at ϑ [°C] è la temperatura media giornaliera dell’aria interna, in gradi
Celsius;
c [1000J/(kg K)] è la capacità termica massica dell’aria esterna;
ma,t [kg/s] è la portata di massa d’aria di ventilazione all’ora t.
Il carico termico dell’ambiente Φ
T,t
è determinato dalla somma di più fattori, come
espresso dalla formula sottostante:
t i t v t sr r t co c t T
f f
, , , , ,
Φ + Φ + Φ ⋅ + Φ ⋅ = Φ
[2]
dove: Φ
co,t
[W] è il contributo al carico termico dovuto al flusso termico trasmesso
attraverso le strutture dell’involucro, all’ora t;
Φ
sr,t
[W]
è il contributo al carico termico dovuto alla radiazione solare
entrante nell’ambiente attraverso le superfici finestrate, all’ora t;
f
c
[-]
è un fattore di correzione;
f
r
[-]
è un fattore di correzione;
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Φ
v,t
[W] è il contributo al carico termico dovuto al flusso termico di
ventilazione, all’ora t;
Φ
i,t
[W] è il contributo al carico termico dovuto alle sorgenti interne di
energia, all’ora t.
Il flusso di calore che attraversa un componente opaco all’ora t è dato dalla formula:
] ) [(
, , em a em t e t op
f A U
a
ϑ ϑ ϑ
ϕ
+ ⋅ − ⋅ ⋅ = Φ
−
[3]
dove: U [W/(m
2
K)] è la trasmittanza termica della parete;
A [m
2
] è l’area della parete;
ϑ
e,t- φa
[°C]
è la temperatura esterna calcolata all’ora (t – φ
a
);
ϑ
em
[°C]
è la temperatura esterna media giornaliera;
φ
a
[h] è il fattore di sfasamento dell’onda termica;
f
a
[-] è il fattore di attenuazione del flusso termico.
La temperatura esterna ϑ e,t che compare nella formula precedente viene anche
chiamata “sol-air temperature”, e corrisponde alla temperatura superficiale al di sotto
dello strato liminare d’aria, dovuta all’effetto combinato della temperatura dell’aria
esterna e dell’irraggiamento solare.
La norma fornisce il modo per calcolarla:
e
t
t ae t e
h
I
α ϑ ϑ + =
, ,
[4]
dove: ϑ
ae,t
[°C] è la temperatura dell’aria esterna all’ora t;
α [-] è il coefficiente di assorbimento della radiazione solare
incidente sulla superficie esterna;
I
t
[W/m
2
] è l’irradianza solare incidente sulla superficie esterna della
parete considerata, all’ora t;
h
e
[W/(m
2
K)] è il coefficiente superficiale di scambio termico esterno.
In questa formula compare il coefficiente correttivo α che dipende dal colore della
superficie irraggiata, tabulato nel seguente modo:
Colore della superficie esterna Coefficiente di assorbimento α
Chiaro 0,3
Medio 0,6
Scuro 0,9
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È possibile calcolare i valori di θ
e,t
ed i corrispettivi valori di Φ
op,t
al variare di α.
Consideriamo la parete di figura 1.1 che si suppone esposta a sud, e calcoliamo i
valori di θ
e,t
e di Φ
op,t
assumendo i valori di irraggiamento solare (I
r
) e temperatura
media dell’aria esterna ( θ
ae,t
) tipici di Brescia nel mese di giugno alle ore 12:
I
r
541
W/m
2
θ
ae,t
18,4 °C
h
e
14,5
W/m
2
°C
U 0,312
W/m
2
°C
A 1 m
2
f
a
0,1569 -
φ
a
11h 32' h
Dove:
I
t
è l’irraggiamento solare a Brescia nel
mese di giugno alle ore 12
(1)
;
θ
ae,t
è la temperatura dell’aria esterna alle
ore 0:30
(1)
, cioè sfasata di 11h e
mezza;
f
a
,U, φ
a
sono caratteristici della parete in
esame
(1)
;
h
e
viene fornito dalla norma.
Fig. 1.1: sezione della parete presa
Materiale
Spessore
[cm]
1 Malta di calce 1,5
2 Laterizi alveolati 30
3 Polistirene espanso 8
4
intonaco di cemento sabbia e calce
per esterni 2
ad esempio per il calcolo di θ
ae,t
e di I
r
(1)
Valori calcolati con software ANIT: PAN 3.1
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Si ricava:
Valori di θ
e,t
al variare di α
α αIr/h [°C] θ
e,t
[°C] Δ risp al chiaro [%]
0,2
(2)
7,46 25,86 -12,6
0,3 11,19 29,59
0,6 22,39 40,79 37,8
0,9 33,58 51,98 75,6
0,95
(2)
35,44 53,84 82,0
Valori di Φ
op,t
per m
2
di
parete al variare di α
α Φ
op,t
[W] Δ risp al chiaro [%]
0,2 6,106 -2,9
0,3 6,289
0,6 6,837 8,7
0,9 7,385 17,4
0,95 7,476 18,9
Dai valori tabulati si vede come la temperatura superficiale esterna subisca forti
incrementi al variare del parametro α. Questo influisce sul flusso di calore in funzione
del tipo di parete, per via del fattore di attenuazione f
a
presente nella [3].
Il coefficiente α assume quindi un ruolo non trascurabile nell’ambito del calcolo della
temperatura interna estiva di un edificio. Tuttavia l’indicazione della norma su come
attribuire il valore di assorbanza ad un colore è poco precisa, in quanto non viene
fornito nessun metro di giudizio oggettivo che permetta di farlo.
Questa tesi si pone come obiettivo quello di individuare un criterio più rigoroso per la
scelta del valore α riferito a pareti verticali opache, che permetta già in fase
progettuale di stabilire il valore di assorbanza del colore scelto. Si è quindi cercata
una correlazione tra il valore di α e le scale di colori (RGB, CMYK,…) ovvero tra α e
le scale di colori presenti in ambito commerciale (RAL, NCS,…).
(2)
I valori di 0,2 e 0,95, rispettivamente del bianco e del nero, sono quelli ottenuti sperimentalmente.
L’analisi dei risultati ottenuti con questi due valori viene trattata nelle conclusioni.
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1.2 Determinazione del parametro α
Si consideri la formula fornita dalla norma UNI 10375:
e
t
t ae t e
h
I
α ϑ ϑ + =
, ,
[4]
dove: ϑ
ae,t
è la temperatura dell’aria esterna all’ora t;
α è il coefficiente di assorbimento della radiazione solare incidente sulla
superficie esterna;
I
t
è l’irradianza solare incidente sulla superficie esterna della parete
considerata, all’ora t;
he è il coefficiente superficiale di scambio termico esterno.
Facendo riferimento al colore nero (Black), si può riscrivere la [4] come:
e
t
B tB ae tB e
h
I
α ϑ ϑ + =
, ,
[5]
Riferendosi invece ad un generico colore (C) in prova diventa:
e
t
C tC ae tC e
h
I
α ϑ ϑ + =
, ,
[6]
Dalla [5] si può ricavare l’espressione di h
e
:
tB ae tB e
t B
e
I
h
, ,
ϑ ϑ
α
−
= [ 7 ]
Sostituendo la [7] nella [6] è possibile esprimere α
c
come:
tB ae tB e
tC ae tC e
B C
, ,
, ,
ϑ ϑ
ϑ ϑ
α α
−
−
= [ 8 ]
Il coefficiente α
C
così ottenuto è funzione di α
B
che rappresenta il valore più alto
dell’assorbanza al quale, in base ai valori tabulati nella norma, possiamo attribuire il
valore teorico di 0,95.
Per soddisfare i passaggi precedenti è necessario che i valori di h
e
e di I
t
presenti nella
[5] e nella [6] siano uguali. Si è scelto quindi di predisporre la parete di prova
dividendola in due parti: una colorata sempre di nero e l’altra con i vari colori da
testare, ciascuna irradiata in ugual modo (Fig. 1.2).
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Fig. 1.2: schema per la predisposizione di parete, lampade e sensori