La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. I modelli di organizzazione e gestione.
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6 1.2. Le ragioni a base del divieto di responsabilità penale delle persone giuridiche. Gli ostacoli che si sono frapposti alla configurazione di una responsabilità penale degli enti si concretizzano nei seguenti argomenti tradizionalmente posti a fondamento del principio societas delinquere non potest. A) Incapacità di azione dell’ente. Esso derivava da una sorta di barriera ideologica secondo la quale i criteri di imputazione e le categorie del sistema penale sarebbero stati ideati e costruiti con destinatario esclusivo l’uomo (Individualstrafrecht) e non estendibili quindi agli enti collettivi. Il dogma societas delinquere non potest era considerato la coerente derivazione dei principi dell’azione (intesa come movimento corporeo) propri ed esclusivi della persona umana 2 . B) Il secondo ordine di obiezioni trovava fondamento nei principi costituzionali, in particolare nell’art. 27, commi 1 e 3 Cost 3 . Con riferimento al comma 1, l’irresponsabilità delle persone giuridiche discenderebbe dal principio del carattere personale della responsabilità penale, sia nella sua accezione più ristretta sia secondo l’accezione più ampia. In ossequio al divieto di responsabilità “per fatto altrui” la società non potrebbe penalmente rispondere per un reato commesso da altri (la persona fisica); mentre se si identifica il carattere personale della responsabilità con il “principio di colpevolezza” 4 l’ente non potrebbe rispondere in quanto incapace di un atteggiamento volitivo colpevole (incapacità di colpevolezza). Con riferimento al comma 3 dell’art. 27 Cost., il finalismo rieducativo proprio della pena si sarebbe posto come un ostacolo insormontabile alla responsabilità penale dell’ente: le persone giuridiche, a differenza delle persone fisiche, non sarebbero in 2 Cfr. cfr., MARINUCCI, Il reato come “azione”. Critica di un dogma, Milano, 1971, p. 173 e ss.; DE SIMONE, Societas delinquere et puniri potest, cit., p. 195 e ss. 3 Per un quadro sulle opinioni in proposito cfr. C. F. GROSSO, voce Responsabilità penale in Noviss. dig. It, 1968, p. 710 e ss. 4 Il principio accolto espressamente dalla Corte Costituzionale a partire dalla “storica” sentenza 24 marzo 1988 n. 364, impone di fondare la responsabilità penale su un fatto riconducibile al soggetto attivo oltre che materialmente, anche psicologicamente a titolo di dolo o colpa (responsabilità per fatto “proprio” colpevole). Cfr. PULITANÒ, Una sentenza storica che restaura il principio di colpevolezza, nota a margine della sentenza in Riv. it. dir. proc. pen., 1988, p. 686 e ss.
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Informazioni tesi
Autore: | Stefano Fondi |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master Universitario di II Livello in Diritto e gestione dei Servizi Pubblici|
Anno: | 2008 |
Docente/Relatore: | Massimiliano Lombardo |
Istituito da: | Libera Univ. degli Studi Maria SS.Assunta-(LUMSA) di Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 71 |
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