Tutela della vittima debole e sistema cautelare
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7 Infine, ci sarà spazio per l’analisi del procedimento che porta all’applicazione della misura cautelare il quale garantisce trasparenza, chiarezza e possibilità di difesa all’inda- gato ed altresì uno spunto per una rivalutazione dei requisiti circa l’applicabilità della misura stessa, posto che, una volta che la misura cautelare è applicata, vi possono essere molte- plici vicende modificative o estintive della stessa. Nel terzo capitolo dell’elaborato, verranno esaminati due importanti testi normativi nazionali quali il D. L. 14 agosto 2013 n. 93 e la recentissima legge 19 luglio 2019, n. 69 emanati allo scopo di fronteggiare il fenomeno, sempre più in costante crescita, della vio- lenza domestica e di genere. In particolare, ci si soffermerà sulle novità normative apportare in relazione al sistema cau- telare, al codice di rito nonché al Codice penale tenuto conto del fatto che sono state gene- rate nuove ipotesi di delitti dirette a contrastare il fenomeno emergenziale della violenza nei confronti di vittime particolarmente vulnerabili. Nel quarto ed ultimo capitolo, si cercherà di sviscerare la materia cautelare mettendo in luce i lati carenti in termini di protezione della vittima prospettando eventuali e future mo- difiche o migliorie al sistema in modo tale da renderlo maggiormente efficace ed efficiente. Nella parte iniziale del capitolo verranno approfondite specificamente due particolari tipolo- gie di misure cautelari quali rispettivamente l’allontanamento dalla casa familiare ex art. 282- bis c.p.p. ed il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa ex art. 282- ter c.p.p. che, come vedremo, nei casi in cui non sussistano i presupposti per l’applicazione della custodia cautelare in carcere, risultano essere i provvedimenti cautelari non detentivi, ma pur sempre limitativi della libertà personale, maggiormente applicati. Questo specifico approfondimento è stato reso possibile grazie ad un lavoro statistico di raccolta dati svolto, personalmente, presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA), in collabora- zione con la dott.ssa Nicoletta Guerrero e dott.ssa Piera Bossi (GIP/GUP), il quale mi ha consentito di avere percezione diretta dei fatti e delle conseguenze ad essi correlate. All’esito di uno studio approfondito di molti fascicoli presenti nella sezione GIP/GUP del Tri- bunale, ho potuto constatare che in tema di tutela della vittima vulnerabile vi è appunto una quasi totale egemonia nell’applicazione delle misure cautelari di cui agli artt. 282-bis e ter c.p.p., misure per altro non detentive che destano numerosi sospetti sull’efficacia e sull’effi- cienza della tutela offerta loro alla c.d. vittima debole soprattutto perché è fortemente difficile
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Tutela della vittima debole e sistema cautelare
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Ornaghi |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2019-20 |
Università: | Università degli Studi dell'Insubria |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Stefano Marcolini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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