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La comunicazione nelle imprese sociali: il progetto di una newsletter

La tesi parte da un'analisi delle teorie che hanno costellato il panorama degli studi sulla comunicazione umana per poi addentrarsi nell'ambito specifico della comunicazione aziendale analizzando i più importanti filoni di studio che di questo si sono occupati: dalle teorie organizzative classiche (Taylor, Weber, Fayol), fino alla teorie dell'impresa rete (Butera, Nohria ed Eccles). Alla conclusione dello studio, che analizza approfonditamente le tipologie di comunicazione diretta e mediata che l'azienda utilizza nel rapporto coi propri pubblici interni, è stata predisposta la creazione di una newsletter mensile che ha avuto lo scopo di sviluppare e implementare le attività di comunicazione all'interno di una cooperativa sociale di tipo "B", che realizza progetti di in serimento lavorativo di soggetti svantaggiati, principalmente ex-tossicodipendenti. A conclusione del progetto, durato sette mesi, è stato somministrato ai soci e ai dipendenti un questionario che ha valutato quanto l'utilizzo della newsletter sia stato utile e gradito dai destinatari. I risultati, di gran lunga positivi, hanno dimostrato la necessità di rivalutare la comunicazione aziendale come risorsa strategica per l'impresa, cui dedicare impegno, risorse, energie. E' inoltre emersa l'esigenza di considerare la centralità della risorsa umana all'interno dell'impresa: a questo proposito occorre trovare nuovi spazi di autonomia e discrezionalità all'interno dei quali ogni membro si senta espresso pienamente, ma anche "inventare" nuove occasioni di contatto coi pubblici interni utilizzando sia gli strumenti mediati di comunicazione quali la newsletter, sia quelli diretti (riunioni, interviste, colloqui etc...) che presuppongono un contatto interpersonale dal quale non si può prescindere.

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3 INTRODUZIONE Pensare alla comunicazione umana significa spesso associarla automaticamente al linguaggio. Esso risulta indispensabile per riflettere su noi stessi in quell’attività emotiva, ricca e difficile, che è l’introspezione, lo utilizziamo anche per esprimere le nostre emozioni, per apprendere nuove conoscenze; in una prospettiva piø psicosociale la sua funzione peculiare è sicuramente racchiusa nella possibilità che ci dà di comunicare con gli altri (De Beni, Bommassar, Grossele, 1995). La comunicazione umana peraltro non avviene solo tramite il linguaggio: è noto come nell’interazione tra due o piø interlocutori si manifesti una serie di elementi non verbali (mimica, tono di voce, movimenti, gesti) che nel contesto comunicativo sono strettamente intrecciati con quelli verbali. Gli ormai acquisiti studi di Watzlawick, Beavin e Jackson (1967) hanno evidenziato che all’interno di un sistema interattivo sia addirittura impossibile non comunicare: ogni comportamento, anche il silenzio o l’inattività, ha valore di messaggio. Parlare di linguaggio e di comunicazione significa parlare anche di relazione, di legame, di un qualcosa che tende a realizzare una situazione di “intersoggettività” (De Beni, Bommassar, Grossele, 1995). Se il linguaggio presuppone che le persone interagiscano tra loro, si può sostenere che l’obiettivo principale di una comunicazione sia rendere efficace la relazione comunicativa stessa, e far comprendere all’interlocutore i pensieri ed i sentimenti che si vogliono trasmettere. Tale prospettiva risulta fondamentale in un gruppo di lavoro (Quaglino, Casagrande, Castellano, 1992), per il quale la comunicazione diviene un processo chiave che permette il suo funzionamento e garantisce lo scambio di informazioni, finalizzandolo al raggiungimento dei risultati. Ma la comunicazione in un gruppo di lavoro non si rivela essenziale solo da un punto di vista di “trasmissione di informazioni”, essa è anche il terreno in cui può nascere un’elaborazione comune e una condivisione di significati all’interno di un contesto dotato di senso (Galimberti, 1994). Una tale visione del processo comunicativo induce a pensare che un gruppo di lavoro in

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Informazioni tesi

  Autore: Emmanuela Cadeddu
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
  Relatore: Giuseppe Scaratti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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