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La dimensione spaziale della paura e la pianificazione urbana attraverso una prospettiva di genere

La tesi propone di esaminare il legame tra spazi e generi e la dimensione spaziale della paura. L’ambito di ricerca si inserisce all’interno degli studi urbani e della geografia femminista che hanno contribuito, soprattutto a partire dagli anni Ottanta e Novanta, a mettere in luce la presenza di diseguaglianze di genere nell’utilizzo degli spazi. La paura può essere una lente attraverso cui analizzare le disparità sociali. Non tutti gli individui vivono la paura negli e degli spazi nella stessa maniera, in quanto essa, quando diventa sistematica, viene utilizzata come mezzo con cui certi gruppi possono esercitare e mantenere determinati equilibri di potere. Ciò comporta la creazione di spazi “proibiti” per le categorie più vulnerabili e la conseguente negazione del loro “diritto alla città”. Questo aspetto è reso evidente anche nella pianificazione delle città, la quale riflette e, a sua volta, esacerba i problemi relativi ai ruoli di genere. Il lavoro di ricerca è articolato in quattro capitoli e presenta l’analisi documentale della letteratura nell’ambito degli studi urbani, della geografia femminista e dei gender studies. Infine, la tesi esamina i casi studio di Vienna e della Catalogna attraverso l’analisi di politiche messe in atto e la realizzazione di un’intervista a una cooperativa operante a Barcellona. La tesi conclude che gli spazi, risultato di rapporti di potere, riflettono una concezione patriarcale della società che controlla e opprime le donne e tutte le soggettività considerate “devianti”. Le relazioni di matrice patriarcale rappresentano un fattore negativo nell’esercizio del diritto alla città poiché limitano la possibilità di utilizzare e partecipare liberamente alla produzione degli spazi. Tuttavia, le disparità tra generi che prendono forma negli spazi possono, in parte, essere sovvertite attraverso azioni trasformative e la partecipazione attiva delle persone che vengono abitualmente emarginate.

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1 Introduzione La presente tesi si propone di esaminare il legame tra spazi e generi e la dimensione spaziale della paura. L’ambito di ricerca si inserisce all’interno degli studi urbani e della geografia femminista che hanno contribuito, soprattutto a partire dagli anni Ottanta e Novanta, a mettere in luce la presenza di diseguaglianze di genere nell’utilizzo degli spazi. Diversi studi concordano nel definire la produzione dello spazio come un fatto strettamente legato (anche) al genere (Hayden, 1980; Wilson, 1991; Massey, 1994). Questo aspetto è reso evidente anche nella pianificazione delle città, la quale riflette e, a sua volta, esacerba i problemi relativi ai ruoli di genere. La paura può essere una lente attraverso cui analizzare le disparità sociali. Non tutti gli individui vivono la paura negli e degli spazi nella stessa maniera, in quanto essa, quando diventa sistematica, viene utilizzata come mezzo con cui certi gruppi possono esercitare e mantenere determinati equilibri di potere. Ciò comporta la creazione di spazi “proibiti” per le categorie più vulnerabili e la conseguente negazione del loro “diritto alla città” (Lefebvre, 1974; Fenster, 2005). Applicando un’ottica intersezionale, si può comprendere come la paura si costituisca a partire e (nell’) incrocio di diversi assi identitari. Pertanto, al fine di comprendere la sistematicità dell’oppressione e della discriminazione è necessario prendere in considerazione le connessioni tra le esperienze degli individui e le loro categorie biologiche e socioculturali (Crenshaw, 1991). In tempi più recenti, alcune città hanno iniziato a porre attenzione alle diseguaglianze derivanti dalla carenza di spazi pensati per le esigenze, in particolare, delle donne. Grazie anche al contributo di gruppi femministi, si è cercato di dare una risposta a tale problema attraverso l’integrazione della prospettiva di genere nella pianificazione urbana. Tenendo in considerazione che le donne non rappresentano un gruppo omogeneo e biologicamente definito e che esistono una pluralità di generi, l’obiettivo della tesi è di rispondere ai seguenti quesiti: - Quali sono i legami tra generi, paura e controllo negli spazi?

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Informazioni tesi

  Autore: Deborah Dettori
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze Internazionali
  Corso: Relazioni internazionali
  Relatore: Alessia Toldo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

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Parole chiave

pianificazione
femminismo
vienna
paura
criminalità
barcellona
violenza di genere
gender mainstreaming
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