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Cnn - Far notizia nel mercato globale

La centralità, incidenza e diffusione dell’informazione “made in Usa” nel mondo hanno oggi un nuovo volto, quello della CNN; un network innovativo e al tempo stesso alternativo perché americano di mezzi e di origine ma non di bandiera. Trasmettendo informazione dal vivo 24 ore al giorno e infrangendo ogni cliché del giornalismo televisivo, la CNN è diventata oggi la fonte dove reperire le informazioni più attendibili del mondo.
E’ stato in particolar modo l’intervento della rete televisiva americana nelle vicende della Guerra del Golfo a segnare una svolta decisiva nel modo di fare informazione e a lanciare definitivamente in tutto il mondo il network di Atlanta. L’eccezionalità della strategia della CNN, soprattutto in quella determinata occasione, è stata in un certo senso proprio quella di porgersi, nei confronti del conflitto, trasversalmente, come una delle tante agenzie di mediazione internazionale che operano sul territorio, in grado di godere sia della fiducia del proprio paese, sia di quella del paese nemico ospite. La copertura “a tutto campo” della vicenda fece parlare all’epoca addirittura di un “fattore CNN” (talvolta anche definito “effetto CNN”), in quanto il network sembrava dar forma esso stesso alle notizie in virtù di un’aggressiva copertura televisiva dal vivo.
Ted Turner cominciò la sua scalata all’Olimpo dei media nel 1980 quando all’epoca solo il 20% delle case americane erano in grado di ricevere la TV via cavo. L’avvento delle tecnologie satellitari, la crescita dell’economia globale, abbinata alla programmazione di notizie pronta e immediata della CNN, fecero sì che per Turner la distribuzione internazionale dell’emittente divenisse un obiettivo di mercato ovvio e naturale. Innovazioni continue, come dare la parola a giornalisti con l’accento straniero, trasmettere direttamente da luoghi lontani e irradiare in altre lingue (soprattutto in spagnolo) i programmi della CNN in altre parti del mondo, hanno successivamente contribuito nel tempo a consolidare il successo della rete.

IL TARGET
Il pubblico a cui l’emittente si rivolge è rappresentato principalmente da telespettatori che si trovano in cima alla scala economica, che seguono la CNN da un albergo all'altro, durante i viaggi di lavoro. Il target è costituito principalmente da professionisti, da chi lavora per ambasciate, organizzazioni non governative (NGO), e società commerciali; persone culturalmente elevate che parlano inglese e sono estremamente interessate alle questioni internazionali.
IL PROGRAMMA WORLD REPORT
Il fiore all’occhiello del network è senza dubbio il programma World Report che manda in onda servizi con storie curate da collaboratori di più di 80 paesi del mondo, senza editing e censura, e che permette a diverse emittenti di avere un foro mondiale dove raccontare quello che accade dalle loro parti, secondo il loro punto di vista.
Le emittenti che partecipano al programma hanno così modo di dare alle loro storie risonanza mondiale perché la CNN e la CNN International hanno un bacino di utenza pari a circa 170 milioni di telespettatori paganti. Come controparte per aver presentato i loro servizi, i collaboratori hanno la possibilità di ritrasmettere, gratuitamente senza alcun limite, materiale trasmesso dalla CNN in World Report.
Per i dirigenti della CNN, il programma rappresenta un’ottima occasione per internazionalizzazione i propri prodotti, allacciare rapporti e guadagnare accesso in ogni regione del mondo. World Report ha dato alla compagnia di Turner la possibilità di far accordi con le emittenti dei numerosi paesi che ricevono il suo segnale, dando loro in cambio la possibilità di far vedere i loro servizi al resto del pianeta.

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5 INTRODUZIONE Secondo un documento dell’UNESCO il 75 per cento delle notizie nasce negli Usa anche se esse riguardano il resto del mondo. Non solo, ma addirittura una notizia non si ritiene tale se gli stessi media statunitensi non ne hanno dato risalto. Soltanto il passaggio attraverso le grandi agenzie americane trasforma un evento locale in evento internazionale. La centralità, incidenza e diffusione dell’informazione “made in Usa” nel mondo hanno oggi un nuovo volto, quello della CNN; un network innovativo e al tempo stesso alternativo perché americano di mezzi e di origine ma non di bandiera. Per la prima volta, una grande organizzazione giornalistica ha mostrato infatti di privilegiare la sua funzione d’impresa (presenza in tutto il mondo e informazione da tutto il mondo) sulla sua identificazione nazionale. Trasmettendo informazione dal vivo 24 ore al giorno e infrangendo ogni cliché del giornalismo televisivo, la CNN è diventata la fonte dove reperire le informazioni più attendibili del mondo, la sola che permetta a persone di diversa condizione ed estrazione sociale di condividere le proprie esperienze. E’ stato in particolar modo l’intervento della rete televisiva americana nelle vicende della Guerra del Golfo a segnare una svolta decisiva nel modo di fare informazione e a lanciare definitivamente in tutto il mondo il network di Atlanta. Il successo della CNN era stato reso possibile in quell’occasione soprattutto in virtù di un’aggressiva copertura televisiva dal vivo degli eventi, cosa che nessuna altra emittente di livello internazionale era stata capace di realizzare. La decisione di far rimanere a Baghdad, territorio nemico attaccato dalla coalizione delle Nazioni Unite e dunque dagli Usa, un giornalista, Peter Arnett, americano di nazionalità, ma identificato all’occorrenza soprattutto come punto di riferimento della rete televisiva in Iraq, ha poi decisamente cambiato le carte in tavola nel modo di far notizia e di rapportarsi agli eventi. Con quel gesto il network di Ted Turner ha voluto dissociarsi dalla bandiera nazionale per alzarne una propria ad indicare, per la prima volta, l’esistenza di un territorio delle informazioni “non nazionale”. La parola “internazionale” è venuta così in un certo senso ad essere ridefinita nel significato non più e non solo di estensione, fuori dei propri confini, degli interessi di un paese, ma anche di una dislocazione che possa definirsi neutra, segnata dalla funzione esclusivamente professionale. L’eccezionalità della strategia

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Di Carlo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1998-99
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Alberto Abruzzese
Coautore: Don M. Flournoy & Robert K. Stewart
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 190

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