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CAPACITA’ COGNITIVA GENERALE


Secondo il “modello psicometrico” le capacità cognitive sono organizzate in maniera gerarchica da capacità valutabili tramite test specifici per fattori di impatto più ampio (capacità cognitive specifiche) fino alla capacità cognitiva generale (comunemente chiamata g). Esistono centinaia di test per valutare le diverse capacità cognitive. I test di intelligenza sono spesso chiamati test di QI e misurano le diverse capacità cognitive, fornendo un punteggio totale di g.
- Ricerche sugli animali indicano l’esistenza di un’influenza genetica sull’apprendimento negli animali, un esempio è lo studio di selezione sull’apprendimento dei ratti nel labirinto: i ratti vennero selettivamente incrociati in base alla loro capacità di imparare a percorrere un labirinto allo scopo di trovare il cibo, tale incrocio selettivo portò a due linee di ratti, i “ratti intelligenti” che commettevano pochi errori e i “ratti ottusi” che commettevano molti errori. Le due linee di ratti non erano assolutamente sovrapponibili; la differenza tra la linea dei topi intelligenti e la linea dei topi ottusi non aumentava più dopo le prime generazioni (una risposta sostanziale alla selezione si ottenne, infatti, dopo poche generazioni di incrocio selettivo), poiché venivano spesso incrociati fratelli con sorelle; ciò impedisce il progresso in uno studio di selezione, poiché riduce la variabilità genetica all’interno delle linee.
A loro volta, i topi intelligenti e ottusi vennero utilizzati per uno studio sull’interazione genotipo ambiente: i ratti delle due linee vennero allevati in una delle 3 possibili condizioni:
1) condizione arricchita: le gabbie erano grandi e contenevano molti giochi mobili;
2) condizione impoverita: le gabbie erano piccole e non contenevano oggetti mobili;
3) condizione standard: i ratti vennero allevati in un ambiente standard di laboratorio.
I risultati mostrarono un grande divario tra le due linee: nella condizione arricchita e impoverita vi era una chiara interazione tra genotipo e ambiente, la condizione arricchita non aveva alcun effetto sui topi intelligenti ma aumentava le capacità dei topi ottusi; la condizione impoverita era di notevole danno ai ratti intelligenti, ma aveva un trascurabile effetto sui topi ottusi.
In conclusione: non esiste una risposta semplice relativa all’effetto dell’ambiente sui topi, ma tutto dipende dal genotipo degli animali; dunque, questo studio, riflette la risposta differenziale dei genotipi agli ambienti.
- Ricerche in campo umano condotte sui gemelli e sulle adozioni hanno anche confermato in fatto che i fattori genetici contribuiscano alle differenze individuali nella g.
Infatti ,studi sulle adozioni confermano una correlazione maggiore nei valori di QI nelle famiglie biologiche rispetto a quelle adottive (correlazione significativa tra genitori biologici e figli), ciò è stato confermato anche dai risultati evinti dal confronto di gemelli monozigoti cresciuti separatamente e gemelli monozigoti cresciuti insieme, entrambe le coppie mostravano correlazioni positive, indipendentemente dall’ambiente durante lo sviluppo.

Tratto da GENETICA DEL COMPORTAMENTO di Anna Battista
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