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Chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta nel bilancio


Il bilancio va redatto dagli amministratori con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio.
Chiarezza e rappresentazione veritiera e corretta costituiscono le c.d. clausole generali di bilancio che ne ispirano la disciplina e che addirittura impongono di derogare a norme specifiche qualora l’applicazione di queste ultime possa in concreto pregiudicarle.
La delibera che approvi un bilancio redatto senza l’osservanza di anche uno solo di essi è nulla per illiceità dell’oggetto.
Per rappresentazione veritiera e corretta si intende che le voci di bilancio devono essere basate su dati veri ed esprimere valutazioni condotte secondo i criteri di legge e quelli tecnici professionali.
Chiarezza significa che il bilancio deve essere, non solo veritiero e corretto, ma anche esposto in modo tale da consentire al lettore di comprendere la situazione patrimoniale e finanziaria della società.
Il rapporto tra clausole generali e norme specifiche può essere così sintetizzato:
- la classificazione di voci contenuta negli artt. 2424 e 2425 c.c. è tipica: aggiunte, raggruppamenti, adattamenti sono possibili, o in certi casi addirittura doverosi, solo in funzione del fine della chiarezza del bilancio;
- se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire quelle complementari necessarie allo scopo;
- se, in casi eccezionali, l’applicazione di una norma di legge è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta, la disposizione non deve essere applicata.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Stefano Civitelli
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