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Industria e banca in Italia negli anni 30. Manifatturiero dal tessile al metalmeccanico


INDUSTRIA E BANCA (1923-1943): DALLA FRATELLANZA SIAMESE ALLA SEPARAZIONE
Novità e continuità nell'industrializzazione italiana

Si ha sovrapposizione fra industria e banca. La riforma bancaria è del 1936.
Si cerca di sciogliere il legame, rafforzando il ruolo dello Stato nei due settori come vedremo poi.
Nel settore industriale si ha crecsita tra il 1923 ed il 1925 specie nel manifatturiero.
Poi un regresso lieve fino al 1927 per adozione di quota 90 che influisce negativamente nelle esportazioni. Ci si riprende fino al 1929 con gli effetti che si vedranno nei primi anni 30. Successivamente nuova ripresa grazie alle opere pubbliche, IRI, IMI, e alla guerra del 1936 che aumenta la produzione industriale. Poi iniziò la 2° guerra mondiale.
Dopo il '36 l'Italia si avvicina alla Germania nazista per via delle materie prime.

Complessivamente c'è una crescita. Due riflessioni:
1. l'agricoltura aumenta e lo sviluppo industriale fu sostenuto
2. il decollo si realizza in età giolittiana, si completa con la 1° guerra (consolidamento del chimico), e la crescita continua anche nel periodo fascista (non regressione industriale ma crescita con ritmi rallentati)

SETTORI:

Durante il fascismo si consolida una processo già iniziato: spostamenti del manifatturiero dal tessile al metalmeccanico/chimico. Una spia è il declino del tessile standard e l'affermazione dell'artificiale (rayon) da parte del chimico.
Un altro comparto che avanza è l'elettrico. Già in età giolittiana (idroelettrico → banche/industrie).
Non cambia comunque il divario tra l'Italia e gli altri paesi industriali non ostante si cercasse lo sviluppo. Come già detto l'Italia non aveva le materie prime.

Durante il fascismo si verificano alcune trasformazioni: consolidamento del chimico. Non crescita perché fino alla 1° guerra l'Italia era alleata della Germania (capitali di investimento) e non aveva favorito la chimica. Il cambiamento di alleati favorì il settore. Le cose non cambiano quando di nuovo l'Italia si riavvicina alla Germania.

Tratto da STORIA ECONOMICA CONTEMPORANEA di Barbara Pavoni
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