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La teoria del neurone


Uno degli ostacoli allo studio delle struttura delle cellule cerebrali consisteva nella piccola dimensione dei neuroni: da 0,01 a 0,05 mm di diametro. → Introduzione del microscopio composto.

La svolta finale nella neuroistologia avvenne con l’introduzione di tinture che colorassero selettivamente alcune parti delle cellule del tessuto cerebrale:
- Nissl (fine del 19° secolo) dimostrò che alcune tinte potevano colorare i nuclei di tutte le cellule e dei gruppi di materiale che circondavano tali nuclei (colorante di Nissl). Questo colorante è usato ancora oggi perché:
- è in grado di distinguere i neuroni dalle cellule gliali;
- permette di studiare la disposizione o citoarchitettura dei neuroni in diverse parti del cervello. → Lo studio della citoarchitettura ha portato alla comprensione che il cervello è costituito da parecchie regioni specializzate.
- Golgi  (1873) scoprì che impregnando del tessuto cerebrale con una soluzione di cromato d’argento una piccola percentuale di neuroni diventava più scura rispetto alla totalità (colorante del Golgi).

- Il colorante del Golgi mostra che i neuroni hanno almeno 2 parti distinguibili: una regione centrale che contiene il nucleo della cellula, detta corpo cellulare o soma o pericario, e numerosi piccoli tubicini che si irradiano dalla regione centrale,detti neuriti. I neuriti si dividono in assoni e dendriti.
 Generalmente il corpo cellulare dà origine ad un singolo assone; esso ha un diametro unitario per tutta la sua lunghezza e se si dirama i rami si estendono ad angolo retto. Gli assoni possono estendersi lungo grandi distanze all’interno del corpo (un metro e anche più) e trasportano i messaggi in uscita dei neuroni.
I dendriti invece raramente si estendono per più di 2 millimetri. Molti si estendono dal soma e generalmente si assottigliano fino ad un punto finale. Vengono in contatto con molti assoni da cui ricevono i segnali in arrivo (input).

Cajal usò il metodo di Golgi per comprendere i circuiti cerebrali di molte regioni del cervello.
Golgi sosteneva il punto di vista per cui i neuriti di differenti cellule nervose sono fusi insieme e formano un reticolo continuo.
Al contrario, Cajal intuì correttamente che i neuriti dei diversi neuroni non sono connessi in maniera continua e devono comunicare per contatto e non per continuità (teoria del neurone).

Tratto da NEUROSCIENZE - ESPLORANDO IL CERVELLO di Maddalena Malanchini
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