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Il neoliberalismo in Gran Bretagna

Gran Bretagna --> In GB non c'era una destra cristiana da mobilitare e le grandi aziende erano poco inclini ad appoggiare iniziative politiche. Il Partito laburista era legato a sindacati forti e militanti e in GB era stata sviluppata una politica di welfare molto elaborata. Il partito laburista aveva costruito importanti bastioni di potere nelle amministrazioni municipali, con in testa il County Council londinese. Perfino il partito conservatore si astenne dal tentativo di smantellare il welfare state. Per questo la creazione del consenso in GB assunse forme molto diverse. Spesso la protezione del capitale finanziario della city entrava in contrasto con le esigenze del capitale produttivo nazionale. L'impegno a mantenere una sterlina forte indeboliva le esportazioni contribuendo a creare una crisi nella bilancia dei pagamenti. Erano evidenti le contraddizioni tra l'embedded liberalism costruito a livello nazionale e il liberismo del capitale finanziario che da Londra operava a livello mondiale. Si temeva sempre pi˘ che la GB stesse diventando uno stato corporativo ridotto a una condizione di grigia mediocrità. Negli anni '60 i movimenti studenteschi posero le basi per il successivo radicalismo della svolta postmoderna. Negli anni '70 l'inflazione arrivò a dei livelli altissimi, le industrie nazionalizzate assorbivano risorse del Tesoro dando l'avvio a un confronto tra stato e sindacati. I minatori entrarono in sciopero e il governo mise  fine allo sciopero in modo favorevole ai minatori, ma fu una vittoria di Pirro perchè il governo non poteva rispettare i termini dell'accordo. Nel '75-'76 il governo si rivolse al FMI per risolvere la crisi della bilancia dei pagamenti, e si trovò a dover scegliere se sottomettersi a restrizioni di bilancio e a un regime di austerità (come ordinato dal FMI) o dichiarare bancarotta e sacrificare l'integrità della sterlina. Fu scelta la prima strada e furono subito apportati tagli enormi al welfare state. Nel '78 i lavoratori del settore pubblico iniziarono una serie di scioperi paralizzanti, il governo laburista cadde e la Thatcher vinse le successive elezioni. Nell'84 la Thatcher provocò uno sciopero dei minatori, questo durò un intero anno e si concluse con la sconfitta dei minatori. Così era stata spezzata la spina dorsale del movimento laburista britannico. La Thatcher distrusse l'industria automobilistica nazionale trasformando la GB in una base operativa per società automobilistiche straniere. In tre anni la GB divenne un paese di salari bassi con una forza lavoro molto arrendevole. Gli scioperi si erano ridotti, i sindacati piegati, l'inflazione sconfitta, ma in molte municipalità si era sviluppata una forte resistenza al neoliberismo. La Thatcher reagì tagliando i finanziamenti governativi alle amministrazioni comunali e impose il neoliberismo attraverso una riforma della finanza municipale. Per quanto riguarda i tagli al welfare la questione fu pi˘ difficile e ci vollero anni per giungere a riforme neoliberiste nel campo della sanità e dell'istruzione. La Thatcher costruì il consenso coltivando una classe media che apprezzava la proprietà della casa d'abitazione, l'individualismo e la creazione di opportunità imprenditoriali.
Il successo di Reagan e Thatcher sta nel fatto che adottarono posizioni economiche e politiche allora minoritarie e le resero correnti dominanti. Di fatto i successivi leader, Clinton e Blair, si trovarono a disporre di uno spazio di manovra così limitato da non poter fare altro che sostenere il processo di restaurazione del potere di classe.

Tratto da BREVE STORIA DEL NEOLIBERISMO di Giulia Dakli
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