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La tesi del giorno

L'identità italiana tra Stato e politica

L'identità italiana tra Stato e politica"Si è fatta l'Italia, ma non si fanno gli italiani"
Massimo D'Azeglio

La celebre frase di d'Azeglio pronunciata durante suoi ultimi giorni è fortemente esplicativa della difficoltà della nascita di una identità italiana. Difficoltà che permane ancora oggi, nonostante siano passati 150 dall'Unità d'Italia.
Il singolare processo di nascita dell'Italia ha influito non poco sulla sua crescita, tanto da caratterizzare lo Stato e la politica di oggi.
Come spiega il dott. Antonio Aldini nella sua tesi L'Italia esorcizza i suoi demoni: il caso di Gomorra e Il divo "il dopo-unità si rivelò alquanto problematico al sud. [...] Fin dal principio la mafia si delinea come un'organizzazione che assume dei ruoli pubblici per eccellenza, che altrove sono di competenza dello Stato. Per farlo, i mafiosi ebbero fin dalle origini contatti molto stretti con il potere pubblico. A quei tempi le collusioni più evidenti erano con quelle forze di polizia addette al controllo nelle campagne, ma ben presto questa rete si allargò arrivando a includere le autorità prefettizie (che avevano molto più potere rispetto ad oggi) e infine i politici. [...] Negli anni il potere delle mafie cresce, e le organizzazioni si diversificano su base regionale: Cosa Nostra in Sicilia, la Camorra in Campania, la 'Ndrangheta in Calabria sono i tre gruppi più potenti ed estesi, ma occorre menzionare anche la Sacra Corona Unita pugliese e la Stidda siciliana. Il vero potere di queste organizzazioni nonché la ragione ultima della loro sorprendente longevità non è da ricercarsi negli ingenti proventi delle attività criminali, quanto sulla rete di alleanze di cui beneficiano a livello politico e sul muro di omertà spesso eretto da ampi strati della popolazione di queste aree che per ragioni prevalentemente di paura, opportunità o addirittura complicità consegna l'immagine di un problema irrilevante o non sussistente. In breve tempo la mafia divenne uno dei mezzi più efficaci per il mantenimento effettivo dell'ordine e dell'equilibrio sociale sicché le autorità istituzionali si dimostrarono indulgenti nei suoi confronti legittimandola agli occhi della popolazione."

Mentre nel mezzogiorno il dopo-unità è caratterizzato dall'affermazione delle mafie, al Nord si assiste alla nascita di un sentimento che si confermerà essere "il maggior fattore disgregante del senso di appartenenza nazionale e civica, l'esplodere di un disagio che i più non avevano previsto e che, presentandosi nelle vesti di un movimento partitico, raccoglierà sempre più consensi costringendo il resto del mondo politico ed intellettuale a fare i conti con esso. Stiamo parlando del leghismo, corrente legata perlopiù al partito della Lega Nord. Si tratta di un movimento politico che auspica e rivendica maggiore autonomia economica e politica per le regioni del nord Italia, che porta avanti proposte per la costruzione di uno stato di stampo federalista ma che sul finire degli anni '90 si è spinta oltre esternando vere e proprie ipotesi di secessione per i cosiddetti popoli del nord."

Ma la politica italiana non è caratterizzata solo dalla contrapposizione Nord-Sud, ci sono altri fattori da tenere in considerazione. "La grande religiosità dell'italiano è una delle sue peculiarità più visibili e famose. è grazie alla politica spirituale della Chiesa dal V secolo circa in poi che la religione del Cristo ha modo di raggiungere i popoli della penisola e quindi di legarsi ad essi in un legame identitario quasi indissolubile. La Chiesa ha da sempre usufruito di una eccezionale rete di influenza che si contraddistingue per la sua capillarità. Il complicato sistema della gerarchia ecclesiastica permette al papato di far giungere il suo verbo fino ai villaggi più piccoli e remoti grazie appunto al sistema delle diocesi che a loro volta vengono divise in parrocchie."

Nella sua tesi il dott. Aldini delinea i i principali aspetti di quelli che sono i caratteri degli italiani e le peculiarità dell'italianità. Partendo dalle caratteristiche storico-geografiche della penisola e della forma mentis dell'italiano moderno che nasce in un momento storico immediatamente precedente il Risorgimento, affronta gli aspetti indigeni più celebri della nostra penisola, vale a dire il complicato antagonismo-dualismo fra nord e sud, il bifronte rapporto con la Chiesa e la spiritualità, le antiche logiche elitario-oligarchiche che sono profondamente radicate nell'homo italicus e la storica assenza dello Stato. Quest'ultimo è forse uno degli aspetti più importanti in quanto causa scatenante, nel bene e nel male, dell'insieme di tutte le altre fenomenologie legate agli italiani e alla loro complessa storia recente. Solo cogliendo il delicato equilibrio dei rapporti fra gli italiani e il potere si possono comprendere tutte le loro derivazioni e manifestazioni sociologiche.
Aldini passa poi ad analizzare la situazione creatasi in occasione del Festival del Cinema di Cannes del 2008, dove i film Gomorra di Matteo Garrone e Il divo di Paolo Sorrentino hanno esposto al pubblico internazionale i "panni sporchi" dell'Italia.

Fonte immagine: http://temi.repubblica.it/guide-italia-150/

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