Skip to content

La tesi del giorno

Insulto: una parte importante della comunicazione

Insulto: una parte importante della comunicazione"L'insulto esiste in tutte le culture ed è sempre stato usato nel nostro linguaggio e nel corso di diverse epoche storiche, ma solo recentemente viene studiato come fenomeno oltre che linguistico, anche psicologico e sociale."
Nella sua tesi L'insulto. Un'analisi pragmatica e psico-sociale la dott.ssa Eleonora Stancato si concentra sullo studio del linguaggio umano, in particolare sugli insulti, aspetto poco approfondito dagli studiosi della lingua italiana.
"Esistono studi, svolti soprattutto negli Stati Uniti d'America, che hanno analizzato gli insulti Africani, Cinesi, Canadesi, e di molte altre aree geografiche. Praticamente l'insulto è presente in tutto il mondo ed in ogni lingua, anche se si è scoperto che come il resto del linguaggio, l'insulto si adatta alla cultura di appartenenza, cioè non insultiamo allo stesso modo in tutto il mondo, ogni popolazione ha i propri insulti. Gli americani hanno focalizzato i loro studi anche nel loro continente soprattutto per quanto riguarda quelli "rituali" (Labov, 1972), cioè vere e proprie sfide all'insulto, all'interno delle bande di ragazzi di strada. [...] Per quanto riguarda il contesto italiano gli studi sono ancora limitati a pochi approfondimenti."

"È di opinione diffusa che l'insulto sia una bassezza morale, soprattutto Schopenhauer lo reputa un'extrema ratio, ovvero l'ultimo stratagemma per vincere una disputa in cui le nostre argomentazioni si sono dimostrate fallaci, e quindi si va a confondere l'avversario cercando di provocare in lui una reazione emotiva.
Al contrario Freud riteneva fosse un segno di civiltà in quanto sostituto della violenza fisica. Risulta, però, che i due tipi di violenza siano spesso strettamente legati, soprattutto quando si innesca un'escalation di insulti che portano alla perdita dell'autocontrollo, quindi anche se l'insulto è uno sfogo emotivo verbale, il rischio che scada nella violenza fisica è elevato."

E' possibile definire l'insulto come un "atto comunicativo che esprime un giudizio di valore fortemente negativo su un'altra persona", tale atto ha lo scopo di danneggiare l'altro sia socialmente che personalmente, nonché a dimostrare all'altro e ad eventuali ascoltatori la propria superiorità.
"Le parole risultano insultanti sia direttamente che indirettamente, ma senza conoscere il contesto, il tono della voce ed il comportamento dei due interlocutori, non possiamo sempre identificare l'insulto come tale. Anche se alcuni insulti si sono consolidati nel linguaggio comune e quindi sono identificabili dalla sequenza di parole, delle parole apparentemente innocue possono diventare aggressive in un particolare contesto.
L'importanza dei diversi fattori oltre alle parole scelte per insultare, emerge dalle varie sentenze della Cassazione che abbiamo esposto sopra, infatti per decidere se un insulto è tale anche il tribunale necessita del contesto, delle intenzioni e quindi non solo del linguaggio scelto dall'insultatore; questo è necessario anche perchè altrimenti si potrebbe denunciare chiunque per averci offesi. [...]
Quindi è evidente come l'insulto possa essere relativo, riguardo a diversi contesti, che vanno dal più ampio che è quello culturale, al più circoscritto che riguarda il carattere della persona, il suo umore e i suoi scopi, rendendo così quest'atto fortemente personale. Nell'insulto si possono identificare i valori della persona e cosa reputa più importante e quello che invece la spaventa maggiormente. Permettendo così una valutazione sull'insultatore che gli si può anche ritorcere contro. [...] L'insulto è un atto linguistico talmente elaborato e particolare, che la sua natura, di relatività rispetto a diversi parametri, lo porta spesso a rompere il confine che si ha con ciò che normalmente è reputato opposto, come i complimenti e le varie dimostrazioni di affetto e di stima, poiché l'insulto si può presentare anche in modo subdolo e velato."

Visita la tesi:

L'insulto. Un'analisi pragmatica e psico-sociale.
Argomento tesi precedente
Il cannibalismo: oltre il tabù
Argomento tesi successiva
Morire in carcere