La tesi del giorno
Il grande cinema di Nanni Moretti
Italia terra di cinema, da sempre. Dopo i grandi nomi del passato, oggi la grandeur a livello internazionale se la giocano in pochissimi. Pochi ma buoni, verrebbe da dire. Anzi, ottimi. Sorrentino, Garrone, Crialese. E, ancora prima, Nanni Moretti.
Il maestro dell'"ordine morale", si dice, Palma d'oro a Cannes nel 2001 con il capolavoro "La Stanza del figlio" e di nuovo sulla Croisette con "Il Caimano" e l'ultima pellicola datata 2011 "Habemus Papam".
La nostra autrice
Dafne D'angelo ha dedicato un'interessante tesi a "
Il cinema di Nanni Moretti: fra conflitto e riconciliazione". Un lavoro in cui vengono analizzati i diversi aspetti della filmografia morettiana, il cui
fil rouge è l'
approccio critico e moralistico, "che pare ormai perso all’interno della società in cui siamo immersi, dove le esigenze sono profondamente cambiate piegandosi ai nuovi canoni proposti dalla modernità".
"La volgarità" - scrive la nostra autrice, "è l’ordine vigente che ci viene comandato dal medium antagonista del cinema per antonomasia, ovvero, la televisione. La realtà sembra però contraddire continuamente l’ideale morettiano acuendo i caratteri di
omologazione e piattezza che finiranno per obnubilare le coscienze senza lasciare spazio a quell’individualità a cui tanto il regista aspira e che è riuscito indubbiamente a mettere in atto all’interno delle sue opere".
Moretti ci offre uno
specchio sul mondo e lo fa "girovagando in Vespa, spiando le case della gente, regalando dignità a quartieri degradati, vivendo la vita di coppia ("Caro Diario") o distruggendola ("Bianca"), nuotando e tuffandosi in una piscina metaforica ("Palombella Rossa"), presentandoci Freud ("Sogni D’Oro"), esponendo le sue idee politiche e sociali in un parco di Londra ("Aprile") e persino mostrandoci in presa diretta una terribile malattia come il cancro", a lui stesso diagnosticato per sbaglio.
Anche dal punto di vista “comico”, la satira e l’ironia morettiane "risultano ben lontane dai classici stereotipi della commedia all’italiana dimostrando ancora una volta la capacità unica del regista di distaccarsi e trovare sempre nuove soluzioni".
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Il cinema di Nanni Moretti: fra conflitto e riconciliazione

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