La tesi del giorno
Il valore della testimonianza: l'opera di David Olère
La giornata della memoria è stata istituita in Italia nel 2000 a seguito della proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata per ricordare le vittime dell'olocausto.
Il 27 gennaio del 1945 è stato scoperto il più grande campo di concentramento della Germania, il campo di Auschwitz-Birkenau, liberato dalle truppe sovietiche.
Nella sua tesi Testimoniare per immagini la dott.ssa Irene Pirino affronta il tema della testimonianza della Shoah attraverso i disegni di David Olère.
David Olère, artista francese di origine polacca, fu internato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, l'unità di prigionieri assegnata alla rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione.
Olère rimase ad Auschwitz fino al gennaio del 1945 quando i nazisti, ormai sconfitti, decisero di ritirarsi portando con loro tutti i prigionieri sani in una "marcia della morte" verso il campo di Mauthausen, poi verso i campi di Melk ed Ebenseee dal quale Olère riuscì finalmente a fuggire.
Olère iniziò a disegnare nell'ultimo periodo della sua prigionia, raffigurando scene di vita quotidiana nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau.
"L'esperienza concentrazionaria vissuta dal 1943 al 1945 ha segnato per sempre il nostro artista, le cui opere, realizzate a partire dall'anno della liberazione, hanno per oggetto scene di vita all'interno di Auschwitz-Birkenau. Come scrisse Primo Levi, cercando di spiegare il senso di vergogna provato dai sopravvissuti, «Mi sentivo sì innocente, ma intruppato fra i salvati, e perciò alla ricerca permanente di una giustificazione (…). Sopravvivevano i peggiori, cioè i più adatti; i migliori sono morti tutti». Ogni ex deportato ha attribuito la sua sopravvivenza ad un insieme di circostanze fortunate, in commistione a qualche particolare abilità. David Olère riuscì a salvarsi poiché parlava correttamente sei diverse lingue: polacco, russo, yiddish, francese, inglese e tedesco. La conoscenza del tedesco e la sua abilità come illustratore lo resero utile agli occhi delle SS del campo, per le quali scrisse con un'elegante calligrafia gotica e decorazioni floreali, lettere indirizzate ai familiari. Inoltre fu spesso impiegato come interprete per tradurre in tedesco le notizie trasmesse dalla BBC.
Tornato a casa dalla moglie Juliette – che a sentire i suoi racconti lo credette pazzo – David Olère iniziò a testimoniare fermando nelle immagini il suo ricordo. [...] I disegni creati tra il 1945 e il 1947 sono più di cinquanta ed ispireranno le sue successive opere su tavola che nel 1976 donerà al Museo di Arte del kibbutz del Ghetto Fighters, nella parte settentrionale di Israele. Le opere tarde, degli anni Sessanta del Novecento, sono state create dopo il 1962, anno dal quale David Olère, ormai in pensione, si dedicò solamente all'arte. Sono gli anni dei grandi processi ai crimini nazisti dei quali il più famoso ebbe luogo a Norimberga dal 20 Novembre del 1945 al 1 Ottobre del 1946. In Polonia ebbero luogo due processi; il primo a Varsavia, dall'11 Marzo al 2 Aprile del 1947, contro il comandante Rudolf Höß; il secondo a Cracovia dal 25 Novembre al 16 Dicembre del 1947. Il processo più importante, soprattutto da un punto di vista mediatico, si svolse a Francoforte sul Meno dal 20 Dicembre del 1963 al 20 Agosto del 1965. E' del 1962 invece il processo, a Gerusalemme, che si concluse con la condanna a morte di Adolf Eichmann. Sono anni duri per tutti i sopravvissuti. I processi non sempre trovarono il consenso della popolazione. [...]
David Olère morì il 21 Agosto del 1985, tormentato dalle teorie negazioniste – ormai diffuse in Europa – che criticavano le sue opere, spesso utilizzate come capi d'accusa nei processi ai carnefici."
Immagine: Kadish (1954), 46 x 65 cm, Olio su tavola, Ghetto Fighters House, Beit Lohamei Hagetaot, Israele
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