La tesi del giorno
The Help: le donne afroamericane e i diritti civili
The Help è un film ambientato nei primi anni '60, adattamento dell'omonimo romanzo di Kathryn Stockett, che narra la storia di una giovane donna bianca, Eugenia "Skeeter" Phelan, e del suo rapporto con due cameriere afroamericane, Aibileen e Minny, durante il periodo della lotta per i Diritti Civili.
Nel film, Skeeter, una giovane ragazza da poco laureata che vuole diventare una scrittrice, contrariata dai comportamenti razzisti delle sue amiche e della sua famiglia, decide di scrivere un libro basato sulle esperienze delle domestiche afroamericane in servizio presso delle famiglie di bianchi benestanti. Skeeter però è costretta ad incontrare Aibileen e Minny segretamente a causa delle leggi di segregazione razziale.
La dott.ssa Michela Sciancalepore nella sua tesi Essere donna e nera negli Stati Uniti d'America affronta il tema della "doppia sofferenza" delle donne afroamericane, "sottoposte ad una doppia oppressione, quella sessuale e quella razziale".
"La storia delle donne nere in America ha un'importanza rilevante e copre un arco di tempo di 400 anni durante i quali le donne afroamericane hanno lottato duramente per l'affermazione della propria razza e per la propria emancipazione. Era il 1619, quando la prima nave da guerra olandese salpò sulle coste di Jamestown, Virginia; ed è questo l'anno in cui ha inizio per la popolazione afroamericana quell'orribile e disumana condizione denominata slavery che durerà per secoli." Nel XVIII secolo "i proprietari di schiavi iniziarono ad apprezzare il valore economico delle donne schiave e in particolare la loro capacità di procreare, e ne realizzarono i potenziali benefici. Oltre al normale lavoro nei campi le donne potevano procreare e questo era un mezzo naturale per aumentare la popolazione di schiavi. [...] Una volta che i proprietari di schiavi compresero che la funzione riproduttiva della donna schiava rappresentava un profitto, la manipolazione delle relazioni sessuali procreative divenne parte integrante dello sfruttamento sessuale delle schiave. La responsabilità di allevare i propri figli limitava molto la vita delle donne schiave e nello specifico limitava la loro possibilità di fuga. "
"L'analisi della storia delle donne afroamericane dalla schiavitù ai giorni nostri dimostra come le donne nere siano state esposte costantemente ad oppressioni e discriminazioni di ogni genere.
Essere donna e nera negli Stati Uniti d'America ha significato subire un doppio pregiudizio, la loro stessa identità le ha sottoposte ad una doppia oppressione; quella razziale in quanto afroamericane e quindi appartenenti ad una razza inferiore e quella sessuale, in quanto donne e quindi sottomesse.
Razza e sesso hanno segnato drasticamente la vita delle donne nere; le violenze subite, le infinite fatiche, la negazione della propria bellezza, la disattenzione verso la loro femminilità e maternità erano tutte manifestazioni simultanee di razzismo e sessismo e non forme estreme di uno o dell'altro. [...] Nonostante la diversità, la vita delle donne bianche e di quelle nere era interdipendente. Il senso di superiorità e di autostima delle donne bianche era riflesso del razzismo che colpiva le donne nere rendendole più deboli; le donne bianche erano mistresses perché le donne nere erano schiave e non avevano alcun potere; le donne afroamericane erano costrette a lavorare duramente sia fuori sia dentro casa per sostenere le proprie famiglie, a differenza delle donne bianche che nelle loro case erano aiutate da domestici e da balie per i loro bambini, e spesso sia domestici che balie erano afroamericani. [..] Nere in una società bianca, schiave in una società libera, donne in una società dominata dagli uomini. Questa era la condizione formale delle donne africane in America."
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