La tesi del giorno
L'email, quarant'anni dopo
L'email ha già quarant'anni, ma non li dimostra. Ognuno di noi ne riceve in media 147 al giorno, di cui la metà vengono cancellate dopo appena 5 minuti. Nel 2010, giusto per avere un'idea, ne sono state inviate 107 triliardi. Numero difficile da decifrare, ma senza dubbio enorme.
Una vera rivoluzione, che ha modificato radicalmente i nostri rapporti umani e professionali.
Marianna Gentile ha dedicato un interessante approfondimento alla nascita e allo sviluppo della posta elettronica, indagando le sue straordinarie potenzialità. "L'email", scrive nella sua tesi
You have sent a mail. Il ruolo della posta elettronica nelle comunicazioni di oggi, "è lo strumento che, probabilmente, ha maggiormente influenzato l’evoluzione della Rete da sistema utilizzato per collegare centri di ricerca del governo e centri universitari a servizio per uso domestico. Nessun servizio fornito dalla rete fino ad oggi ha ottenuto un successo paragonabile alla posta elettronica, che ha avuto e ha sempre di più il merito di “rinverdire” i fasti della corrispondenza quale medium comunicativo principe".
I motivi del suo successo sono principalmente da collegare alla serie di vantaggi che offre: "la
velocità di trasmissione dei messaggi rispetto alla posta tradizionale, la possibilità di
spedire documenti, foto o contributi audio in qualsiasi momento e luogo e i
costi ridotti di collegamento. Gli svantaggi tuttavia sono presenti: gli interlocutori sono fisicamente separati e la comunicazione non si svolge in un contesto sociale concreto, per cui la voce, i gesti e tutti i segnali che caratterizzano la comunicazione faccia a faccia vengono perduti".
L’ analisi della diffusione dell’ email, sui dati Istat, ha infatti messo in luce un uso crescente delle comunicazioni di posta elettronica tra le famiglie italiane: nel 2005 l’e-mail era utilizzata dal 74,6% degli utenti Internet, mentre nel 2007 tale percentuale cresceva fino a raggiungere il 77,3% dei soggetti. Anche dalle fonti statistiche parallele è emerso un
forte attaccamento degli italiani allo strumento email, "attaccamento che si riflette in una moltiplicazione di caselle di posta e iscrizioni a mailing-list varie, nonostante il 92,3% delle email inviate sia costituito da messaggi di spam e nonostante l’affermarsi di social network in cui l’interazione diventa interattività, ossia possibilità dell’utente di instaurare un dialogo a più livelli, con percorsi di ricerca che si ramificano e si moltiplicano per associazioni e connessioni ipertestuali.
Negli ultimi mesi, in Rete si è molto discusso del presunto
decadimento dell’utilizzo della posta elettronica, "soprattutto a causa del crescente fenomeno dello spam e del phishing e della tendenza delle nuove generazioni a prediligere i nuovi servizi messi a disposizione da Internet per comunicare". Infatti, numerosi dati evidenziano che i vari portali di
social networking, come Facebook, sono sempre più preferiti dagli adolescenti, mentre la classica email viene usata sempre più di rado. "Il fenomeno è talmente radicato che tra i giovani americani si sono affermati neologismi come "I Myspace'd "o "I facebook'ed you", per indicare agli amici che si è lasciato un messaggio su MySpace o su Facebook".
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You have sent a mail. Il ruolo della posta elettronica nelle comunicazioni di oggi

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