La tesi del giorno
Gli Akha e l'oppio
Originari del Tibet, gli Akha appartengono alla grande famiglia Sino-Tibetana assieme ai Karen, Meo Yao, Lisu e Lahu. Sparsi in 136 villaggi, a più di 1000 metri di altitudine, vivono in una sorta di esilio volontario nella zona compresa tra lo Yunnan, il nord est del Myanmar, il nord di Thailandia, Laos e Vietnam, al centro della quale si trova il cosiddetto "Triangolo d’Oro", area geografica resa celebre dalle immense fortune accumulate dai "signori dell'oppio".
La ricerca etnografica condotta da
Paola Carraro racconta la storia, usi e costumi di una minoranza etnica del sud-est asiatico che difende la propria indipendenza dal governo tailandese, favorevole all'integrazione della popolazione.
Il fascino degli Akha deriva principalmente dalla loro apertura, positività e disponibilità verso il prossimo: l'atteggiamento cordiale, pacifico e sereno cela il possesso di un codice morale ben radicato.
Infatti il gruppo etnico degli Anka si distingue per modelli e caratteristiche culturali originali, a partire dalle principali tradizioni al rapporto con gli spiriti, dalla coltivazione e consumo dell'oppio alle considerazioni sul ciclo della vita e della morte.
In particolare, la coltivazione del
papavero da oppio occupa ancora una posizione predominante nell'organizzazione economica: nonostante la maggior parte della produzione venga fumata, ingerita o venduta all'interno del villaggio stesso, approssimativamente da un terzo a un quarto del prodotto viene scambiato o venduto all'esterno del villaggio, permettendo lo scambio con articoli di prima necessità come indumenti, attrezzi da cucina e prodotti di manifattura.
L'
Ufficio per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Odccp) ha pubblicato il rapporto sulla situazione della coltivazione e produzione dell'oppio in Laos nel 2004, evidenziando che il Paese è sulla buona strada verso la risoluzione di questa piaga sociale.
"
Dal rapporto dell'Onu, LAOS Opium Survey 2004 del luglio 2004, si evidenzia che tutto il Triangolo d'Oro va verso l’eliminazione del problema della produzione di oppio. Anche in Laos si sostiene essere diminuita in modo vertiginoso, sulla scia di un programma del governo che mira a eliminarne la coltivazione entro il 2005, anche grazie a un'azione congiunta con le Nazioni Unite. Un funzionario Onu ha previsto che nei prossimi anni – nel "Triangolo d'oro" (Laos, Myanmar e Thailandia) - il problema oppio sarà risolto. Il Laos è il terzo produttore mondiale di oppio, dopo l'Afghanistan e il Myanmar."
Dalla ricerca di Paola emerge che il problema dell'oppio si sta rapidamente avviando verso l'eliminazione. Il governo laotiano ha infatti raggiunto la riduzione del 75% delle aree destinate alla coltivazione dell'oppio nel Paese in soli 5 anni, dal 1998 al 2003.
A ottobre dello stesso anno, è stata lanciata una campagna nazionale contro la droga per sensibilizzare e spingere le comunità a rinunciare alla produzione dell'oppio.
L’implementazione di programmi come l' "
UNDOC Illicit Crop Monitoring Programme in Southeast Asia" e il "
2004 Laos Opium Survey", resa possibile grazie ai finanziamenti da parte del governo degli USA e dell’Italia, dimostra che l'obiettivo di eliminare la produzione di oppio è raggiungibile attraverso provvedimenti restrittivi contro la coltivazione, abuso, produzione e traffico illecito di droga originati nel 2000 dal Primo Ministro del Governo laotiano.
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Gli Akha: i guardiani della foresta. Analisi storico etnografica e ricerca sul campo

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