La tesi del giorno

Green design e fashion retail

Negli ultimi anni, la sempre più diffusa attenzione nei confronti delle problematiche ambientali ha portato alla nascita di nuovi metodi di produzione che tengono in forte considerazione i potenziali danni ambientali e il consumo di energia derivati dalla trasformazione delle materie prime in prodotto finito. Spesso, tale attenzione non riguarda solo il processo produttivo ma parte dalla progettazione del prodotto che si sviluppa secondo i principi della sostenibilità ambientale.

Nella sua tesi Fashion retail e green design: verso un'esperienza d'acquisto ecosostenibile la dott.ssa Gaia Bontempi affronta il tema della progettazione sostenibile: "green design, design sostenibile, design for environment, design ecologico, design eco-compatibile sono tutti modi per indicare una progettazione che si sviluppa a partire dai principi della sostenibilità ambientale: il rispetto dell'ambiente, la capacità di lavorare in armonia con il paesaggio naturale, l'utilizzo di risorse rinnovabili e materiali riciclati. [...]
Quando si considera la variabile ambientale in fase di ideazione, progettazione e di sviluppo di beni e servizi, senza tralasciare i requisiti abitualmente considerati come ergonomia, estetica, salute e sicurezza, costi, funzionalità, qualità e durabilità, si sta parlando allora di eco-design.
La progettazione sostenibile si sviluppa sulla base di ottime conoscenze relative all'inquinamento atmosferico e delle acque, al riscaldamento globale, ai rifiuti solidi, alla ridotta biodiversità oltre alle direttive internazionali, alle certificazioni e alle eco-labels. Dal punto di vista sociale, l'impresa dovrà cercare di sviluppare e mantenere alta la qualità della vita delle comunità locali, della collettività all'interno della quale si inserisce. Per creare un sistema sostenibile secondo i parametri sociali, è necessario che l'impresa sia: consapevole del benessere fisico e mentale delle persone, della povertà e della mancanza di servizi essenziali, della ribellione e dello sfruttamento. Al punto terzo, l'impresa dovrà cercare di massimizzare i profitti riducendo il consumo e lo spreco di risorse. È fondamentale che i bisogni economico-finanziari dell'impresa non siano in conflitto con le esigenze di natura ambientale e sociale. La sostenibilità finanziaria dell'impresa può dipendere da differenti fattori quali: il consumo di risorse illimitate, la competitività, il consumo improduttivo di risorse, la lealtà e la trasparenza professionale."

Nel suo elaborato la dott.ssa Bontempi si concentra in particolare sul green design applicato al fashion retail. "Dall'analisi condotta, la sostenibilità risulta essere sempre più uno dei principali elementi fondanti della visione e dell'identità d'impresa, capace di influenzare l'offerta produttiva e comunicativa proposta nella rete distributiva. Dalla distribuzione di capi d'abbigliamento in tessuto ecologico (come il colosso svedese del fast fashion H&M), alla realizzazione di packaging riutilizzabili (il "NoTrack" di Manas ne è un esempio), dall'allestimento dello spazio di vendita con materiali naturali ed eco-compatibili (Manas, Cooper Blondie, Agatha Ruiz de la Prada) alle attività correlate alla sostenibilità come ad esempio la raccolta di abiti usati da destinare ai processi di riciclo delle fibre (Malìparmi, Intimissimi, And Camicie) o per essere donati in beneficienza. In quest'ultimo caso, le imprese assolvono contemporaneamente una funzione ambientale, di riduzione dei rifiuti e contenimento dell'obsolescenza dei prodotti manifatturieri attraverso un processo di riuso, e un impegno sociale ed etico.
Dalla relazione tra ecologia e design possono svilupparsi grandi potenzialità di innovazione: lo spazio retail può proporsi come elemento di comunicazione e l'interesse per la sostenibilità può essere percepita dall'impresa come un'opportunità per rinnovare il proprio business non solo attraverso la vendita di prodotti ecologici."

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