Skip to content

La tesi del giorno

Gli scandali politico-sessuali in Italia

Gli scandali politico-sessuali in ItaliaNegli ultimi anni L'Italia è stata coinvolta in diversi scandali politici a sfondo sessuale, che hanno intaccato l'immagine del paese oltre che la credibilità a livello politico. Protagonista di scena l'ex premier Silvio Berlusconi, si è trovato al centro dello scandalo, il "caso Ruby" e la questione del "bunga bunga" lo hanno visto coinvolto in situazioni poco chiare in cui si sospetta che il premier facesse parte di giri illeciti. Accusato di poca moralità, oltre a dover rispondere alle accuse di sfruttamento alla prostituzione e concussione, è stato costretto a dimettersi dal proprio incarico per salvaguardare l'immagine del paese. Un duro colpo questo per gli Italiani, che in un clima già non troppo "florido" per quanto riguarda l'andamento del paese, sono stati costretti a subire uno smacco a livello morale. Ma lo scandalo non si arrestò, e questa volta fu Piero Marrazzo al centro dello scenario, scoperto in dolce compagnia di alcuni viados, fu accusato di far parte di un giro poco "pulito" di festini a sfondo sessuale, e a base di droga. L'immagine del paese subì duri colpi a livello non solo nazionale ma Europeo, e diversi furono i tentativi inutili di salvare le apparenze.

Tutto ciò suscitò una sorta di indignazione e di sgomento negli italiani, i quali si trovarono di fronte ad una situazione imbarazzante oltre che poco chiara. La dott.ssa Francesca Papasergi, nella sua tesi "Gli scandali sessuali del 2009 in Italia: Berlusconi e Marrazzo", ha reso bene il concetto di ciò che vuol dire scandalo , anche dal punto di vista sociologico, prendendo in considerazioni ciò che uno scandalo pubblico di certi livelli può comportare, a livello sia di immagineche di credibilità pubblica, quando vengono coinvolte personalità di un certo livello.

"Quando uno scandalo scoppia coinvolgendo una personalità pubblica, come è evidente dai casi di Berlusconi e Marrazzo, il primo argomento a cui questa si appella è la privacy. Il diritto di sapere del pubblico è uno dei princìpi su cui si fonda il giornalismo, ma nonostante la sua importanza, o forse proprio a causa di essa, non è definito in modo preciso (Hulnick, 2000-2001). Il primo dubbio a sorgere riguarda la concezione che i giornalisti stessi hanno di questo diritto: è relativo al bene comune o alla banale curiosità del lettore-spettatore? Oggigiorno, una delle ragioni che più spingono il pubblico ad empatizzare con le vittime di tragedie sono le discutibili domande degli inviati sul posto. "

Non sempre il diritto di sapere è stato rispettato, troppe notizie o fatti sono stati occultati o comunque poco chiari, nel tentativo di arginare o di rendere meno grave ciò che oramai aveva infangato non solo l'immagine del singolo ma dell'intero paese. Gli interrogativi sono ancora molti, l'indignazione rimane, e la necessità di capire cresce soprattutto oggi all'alba del processo dell'ex premier che ha tenuto tutti col fiato sospeso, e che forse porterà ad un verdetto finale. La dott.ssa Papasergi racconta i fatti che hanno coinvolto l'ex premier Silvio Berlusconi.

"Il polverone intorno a Silvio Berlusconi si è alzato il 29 aprile del 2009 e sui quotidiani si è spento nella prima metà di luglio. In tv, come vedremo successivamente, non si è mai placato del tutto, a testimonianza del fatto che non solo uno scandalo è un elemento molto redditizio per i media, ma anche che il suo effetto, quando è molto potente come il caso Berlusconi, dura nel tempo, fino a diventare un evergreen sempre in grado di fare audience…".

Non sono di secondaria importanza gli scandali che hanno coinvolto l'ex presidente della regione Lazio Piero Marrazzo, la dott.ssa Papasergi ne parla nel suo lavoro.

"L’analisi del caso di Piero Marrazzo abbraccia un periodo che va dal 23 ottobre al 30 novembre del 2009. L’intera vicenda rappresenta un caso da manuale, con tutte le peculiarità tipiche dello scandalo politico-sessuale, ma evidenzia delle anomalie a causa del sistema in cui è nato". "Se gli elementi che conducono alla drammatizzazione della issue che riguarda Piero Marrazzo sono chiari, quelli che portano la spettacolarizzazione del caso Berlusconi vanno indagati meglio. Anch’esso infatti dà spunti per la drammatizzazione, soprattutto sull’idea di donna e sulla rappresentazione che se ne fa a livello mediatico, ma questi vengono sconfitti da una delle più grandi spettacolarizzazioni della nostra storia politica. Questa differenza emerge perché Marrazzo è un “semplice” giornalista prestato alla politica, come tanti altri nella nostra scena pubblica: figlio di quello che era stato a sua volta un grande giornalista, sposato con una collega, con una famiglia apparentemente solidissima alle spalle ed una faccia pulita (frutto soprattutto della sua esperienza televisiva di paladino dei consumatori e dei più deboli a Mi manda RaiTre) facilmente spendibile nella scena politica, Piero Marrazzo era stato il candidato ideale per il Partito Democratico alle regionali nel Lazio del 2005. Prima dello scandalo non aveva mai avuto occasione di essere protagonista come in quel momento, e se quello non fosse esploso avrebbe probabilmente proseguito la sua attività di personaggio pubblico in un contesto di assoluta normalità."

La riflessione a cui dovremmo sottoporci è quella di riuscire a capire qual è il limite che sta tra l'umanità della persona e il ruolo politico svolto, e quanto il giudizio sulle scelte personali può andare oltre e sconfinare in quello politico, al fine di dare giusto peso ai fatti e alle accuse rivolte.

Visita la tesi:

Gli scandali sessuali del 2009 in Italia: Berlusconi e Marrazzo
Argomento tesi precedente
Spie contro l'assenteismo
Argomento tesi successiva
La violenza sulle donne