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La tesi del giorno

Il boom dell'antipolitica

Il boom dell'antipoliticaLe elezioni amministrative del 2012 confermano l'ascesa del MoVimento 5 stelle di Beppe Grillo, il quale si avvicina al 15% di voti proponendosi come nuova forza politica.

Le ragioni dell'inaspettato successo del movimento sono molteplici: il consenso deriva principalmente da una campagna elettorale anti-sistema e anti-casta, in nome di una democrazia senza intermediazioni per ricucire la frattura tra cittadini e politica.

Sono in molti a indicare il movimento come la massima rappresentazione dell'antipolitica italiana, definita pericolosa e nociva per i cittadini stessi, accusata di eccessivo disprezzo verso la politica, la quale rappresenta ancora per molti l'unico strumento per tutelare gli interessi degli italiani.

Ma che cos'è esattamente l'antipolitica?
Il dott. Riccardo Marconi, nella sua tesi triennale "Partiti e movimenti antipolitici nell'Italia degli anni Novanta" definisce il fenomeno in modo dettagliato, individuando le trattazioni più esaurienti nella letteratura contemporanea che permettono di fissare i punti cardini su cui poggia l'antipolitica.

Come spiega l'autore, la trattazione dell'antipolitica ha origine durante la Rivoluzione francese in cui il termine assume il significato di "una mobilitazione dal basso, della purezza del popolo contro il potere di una élite distante e corrotta senza presumere un ideale filosofico specifico ma una protesta politica, nel senso che si oppone ad un sistema di regole e di istituzioni presenti le quali però varieranno nel tempo e di conseguenza faranno anche i temi dell'antipolitica perché, come constata lo stesso autore, "per accordarsi su quello che l'antipolitica significa bisogna stabilire a quale politica fare riferimento (Viola 2000, 153). Essa non ha dunque (come molti altri "anti-" nella storia) un programma ben specifico ma definisce un "loro" politico e ad esso si oppone, quindi ha in sé un carattere eminentemente politico ed etico.

E aggiunge: "Da quel periodo storico si affermarono due aspetti dell'antipolitica che sotto diverse forme troviamo ancora oggi nei periodi di risveglio antipolitico. Il primo è l'aspetto patriottico come protezione del popolo detentore di antichi valori e tradizioni ed era quella che si costituì in Regno Unito contro le lentezze e faziosità di un governo, quello scaturito dalla "Rivoluzione Gloriosa", atto a mediare tra mille interessi e punti di vista. L'altro aspetto è quello proprio del giacobinismo della ritrattazione delle regole del gioco per rigenerare la politica verso una gestione più limpida e pura (Viola 2000).

Numerosi sono i casi sia in Europa sia in Italia di movimenti antipolitici come il partito tedesco Republikaner di stampo antieuropeo e nazionalista, tra i casi italiani vengono invece citati alcuni partiti di destra come Lega Nord, Forza Italia e Alleanza Nazionale.

In seguito al successo dei grillini, dovuto a un programma politico semplice basato appunto sulle 5 Stelle - Acqua pubblica, Trasporti, Connettività, Sviluppo e Ambiente - i militanti degli altri partiti si chiedono ora se il movimento di Beppe Grillo sarà in grado di rispettare gli impegni assunti nei comuni italiani in cui sono stati eletti e soprattutto se sapranno attivare il processo di pulizia e rigenerazione dell'apparato istituzionale italiano.

In attesa di scoprire quale sarà il futuro dell'antipolitica, Riccardo Marconi analizza le strade possibili per un ritorno a una maggiore popolarità della politica, rintracciate principalmente in Internet e nella sua interattività.

Visita la tesi:

Partiti e movimenti antipolitici nell'Italia degli anni Novanta