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La tesi del giorno

Il diritto a cambiare cognome

Il diritto a cambiare cognomePochi lo sanno, ma il nostro cognome, se non ci piace e in qualche modo rimanda ad altri significati, magari un po' spiacevoli, lo possiamo cambiare. E in futuro, farlo sarò ancora più facile e veloce. Già oggi, l'assunzione del cognome del padre al momento della nascita non è prevista da nessuna norma del codice civile. Semplicemente, è una prassi consolidata nei secoli.

"Il nome", scrive Federico Mini nella sua tesi Il diritto al nome, "è il primo elemento che il soggetto riceve al momento della nascita, è il frutto dell’attribuzione che altri compiono. Proprio perché è essenziale, è incontestabile il fatto che sia stato riconosciuto come uno dei diritti fondamentali della persona, e come tale, è del tutto insopprimibile, se non a costo di pregiudicare la stessa identità personale del soggetto".

Così come ogni soggetto ha diritto di cambiare il proprio nome in base all’identità sessuale che sente di possedere, continua Mini, "ha anche il diritto di poter trasmettere a suo figlio il proprio segno distintivo, lasciando altresì che tale scelta possa essere riservata anche al minore stesso, che ne è il diretto interessato e materiale portatore".

Certo è assolutamente lecita la domanda che il nostro autore si pone in conclusione della sua tesi: "Fino a che punto un soggetto potrà chiedere la rettifica del nome in base ad una sua dissociazione sessuale senza che siano resi necessari gli interventi chirurgici del caso? Fino a che punto sarà prospettabile un regime di filiazione adottiva che preveda la possibilità di adottare un bambino ad opera di soggetti non sposati o addirittura aventi lo stesso sesso? E in caso positivo, quale potrebbe essere la soluzione giuridica più giusta nell’attribuzione del cognome?".

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