La tesi del giorno
I sistemi di controllo nei ministeri e nella pubblica amministrazione
"Negli ultimi vent’anni le Pubbliche Amministrazioni della maggioranza dei Paesi occidentali hanno dovuto far fronte a forti pressioni verso una maggiore efficienza e un miglioramento dei risultati. Ha così avuto origine un ampio movimento riformatore che si prefigge l’introduzione di principi e strumenti “manageriali” nella gestione pubblica: si tratta di un profondo cambiamento culturale, in molte realtà ancora in corso, da una cultura dell’adempimento ad una del risultato".
Così scrivono Paolo Guido Albrici e Roberto Casagrande nella loro tesi I sistemi di controllo di gestione nelle amministrazioni centrali: un interessante lavoro in cui prendono di mira i ministeri e tutte le strutture pubbliche e indagano quanto rendono davvero, a fronte di spese, spesso, davvero troppo onerose per uno Stato come il nostro vicinissimo al default.
"In questo ambito l’introduzione dei sistemi di controllo di gestione è stata uno degli aspetti più rilevanti in quanto tali strumenti permettono di orientare le Amministrazioni alla produzione di risultati misurabili e valutabili, premessa irrinunciabile per l’ottimizzazione della performance pubblica e, al contempo, un mezzo di legittimazione dell’azione amministrativa". Il punto è questo, dicono i due autori: "Solo se i dirigenti definiscono correttamente gli obiettivi, a monte, e usano i dati del controllo come supporto decisionale, a valle, il controllo di gestione può davvero contribuire efficacemente alla gestione della Pubblica Amministrazione". Fonte dell'immagine: www.06blog.it