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La tesi del giorno

Dire sì alla ricerca

Dire sì alla ricercaUna raccolta firme per difendere la ricerca: la campagna di adesioni promossa dai docenti universitari e Legambiente "Io sto con la Ricerca" contro la riduzione dei fondi destinati alla ricerca scientifica e il contemporaneo finanziamento a favore degli autotrasportatori ha inasprito le polemiche in merito ai tagli imposti dalla "Spending Review".

L'appello rivolto al Presidente del Consiglio Mario Monti è finalizzato alla salvaguardia della crescita culturale del Paese e alla lotta all'inquinamento atmosferico prodotta in larga misura dalle emissioni di CO2 prodotte da tir e camion sulle nostre autostrade.

La petizione propone al governo un emendamento al decreto che sposti alla ricerca una parte dei fondi destinati agli autotrasportatori annullando i tagli previsti, pari a 210 milioni di euro in tre anni, sottratti agli enti di ricerca per finanziare il trasporto di gomma con 400 milioni all'anno.

A favore della raccolta di adesioni, la tesi della dott.essa Luisa Meneghesso, "La ricerca scientifica nell'Università: esperienze di misurazione e valutazione dei risultati" dimostra esaurientemente come la ricerca scientifica promossa dall'Università sia indispensabile per lo sviluppo della società.

Partendo dall'analisi del ruolo attualmente rivestito dagli atenei italiani e dai dipartimenti di ricerca, l'autrice mira ad approfondire le caratteristiche e le problematiche legate alla gestione dell'azienda Università a partire dalla misurazione e valutazione delle performance dell'attività di ricerca.

Lo screening effettuato sulle Università italiane enfatizza le potenzialità di utilizzo di sistemi di rilevazione dei risultati per una gestione e organizzazione interna efficace. A tal proposito, l'elaborato di Luisa si concentra sul concetto e applicazione dell'autonomia universitaria e al relativo sistema di valutazione della didattica e della ricerca.

Tra i casi riportati emerge l'esperienza dell'Università di Ferrara e in particolare il progetto di autovalutazione dell'attività di ricerca dei dipartimenti da essa avviato. Come spiega la dottoressa: "In tutte le Università, l'attività di ricerca assume un ruolo molto importante per l'immagine e la reputazione dell'Ateneo, ma soprattutto costituisce uno degli elementi da considerare per una buona gestione dell'organizzazione. A tal fine si richiamano le caratteristiche aziendali dell'organizzazione universitaria, così come descritte in parti precedenti del presente elaborato.

Si tratta di vedere l'Università come un'azienda, che ha una propria autonomia, ed è governata seguendo principi di efficienza, efficacia ed economicità. Gestire l'Università come azienda significa utilizzare al meglio le conoscenze, i metodi e gli strumenti gestionali, organizzativi, di rilevazione contabile e di informazione per contribuire alla migliore realizzazione dei fini istituzionali di ricerca e didattica (Borgonovi, 2003). Le due principali attività dell'Università, ricerca e didattica, sono strettamente legate tra loro, e si condizionano l'un l'altra. L'autonomia riconosciuta negli anni alle Università ha portato tali organizzazioni complesse a dover gestire una serie di aspetti della propria attività che prima erano poco considerati o considerati solo in via superficiale. In tal modo le Università diventano organizzazioni artefici del proprio cambiamento organizzativo, consapevoli del ruolo assunto all'interno della società civile, con la quale si rapportano sotto molteplici punti di vista. In un ambiente così strutturato, ciascuna organizzazione universitaria può apportare un proprio specifico valore aggiunto, sia nell'attività didattica, sia nell'attività di ricerca scientifica
".

"…In generale si può affermare che il processo valutativo vuole diventare uno strumento di miglioramento a tutti i livelli. E' bene precisare che il progetto non si pone l'obiettivo di effettuare un ranking per poi costruire una classifica dei Dipartimenti dell'ateneo, ma vuole rappresentare uno strumento di autovalutazione, utile soprattutto alle stesse strutture dipartimentali per prendere coscienza dei propri punti di forza e punti di debolezza, e reindirizzare di conseguenza l'attività della struttura, oltre a contribuire alla crescita di una cultura della programmazione strategica e della valutazione".

In conclusione, si può affermare che l'impiego delle risorse per la valutazione delle attività universitarie è indirizzato all'attivazione di nuovi processi e strategie in grado di guidare la società verso il cambiamento e l'innovazione, elementi fondamentali per il progresso.

Fonte dell'immagine: http://news.urp.cnr.it/

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