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La tesi del giorno

I rischi dell'inattività fisica

I rischi dell'inattività fisicaUn gruppo internazionale di ricercatori provenienti da 33 paesi diversi da tutto il Mondo, ha diagnosticato che l'inattività fisica è deleteria per il nostro fisico tanto quanto lo è la nicotina. I ricercatori si sono espressi sull'argomento, affermando che anche solo un minimo movimento fisico, quale andare a fare la spesa, salire e scendere le scale o semplicemente dedicarsi a piccoli lavoretti di casa basterebbero a prevenire i rischi che derivano dall'inattività fisica. Diversi inoltre sono i fattori che influiscono sul disagio fisico, tra cui l'età, l'inattività fisica infatti aumenta tra le persone meno giovani, con il passare degli anni si tende a dedicarsi meno allo sport, e in particolare, le statistiche dimostrano, che sono le donne ad optare per uno stile di vita più sedentario. Anche tra i giovani però il rischio di malattie dovuto all'inattività fisica sta aumentando negli ultimi anni, le abitudini sono cambiate e si tende sempre di più a dedicarsi ad altre attività piuttosto che allo sport. L'allarme è stato lanciato, e anzi i ricercatori hanno richiesto un intervento governativo soprattutto nei paesi industrializzati dove la soglia di attività fisica sembra essere maggiore rispetto che altrove.

Il dott. Simone Vitolo, nella sua tesi "I rischi dell'inattività fisica per la salute", parla dell'importanza dell'attività fisica per la salute, oltre a fare un'analisi sullo stile di vita moderno legato all'attività fisica.

"Tra gli effetti positivi che l'attività fisica determina per la salute, ricordiamo quelli legati alla crescita ed allo sviluppo dei giovani, alla prevenzione e alla terapia delle malattie metaboliche, alla riduzione del rischio cardiovascolare e del cancro. In età pediatrica l'attività fisica in generale e l'esercizio fisico in particolare producono una serie di benefici e di vantaggi per l'intero organismo. L'attività fisica è rappresentata da un qualsiasi movimento del corpo prodotto dalla contrazione volontaria dei muscoli scheletrici tale da comportare un aumento della spesa energetica superiore a quello richiesto per il metabolismo basale, mentre l'esercizio fisico, è, invece, un'attività fisica pianificata, strutturata, finalizzata a migliorare o a mantenere una o più componenti della fitness fisica, indicante l'efficienza fisica, cioè la possibilità che un individuo ha di assolvere il proprio lavoro giornaliero, senza fatica eccessiva, con un'adeguata dose di energia per soddisfare i desideri del tempo libero e per affrontare gli imprevisti."

Ma quali sono i rischi legati alla sedentarietà?

"L'insieme dei rischi per la salute legati alla sedentarietà sono l'opposto dei benefici, che procura, invece, la regolare attività fisica. L'inattività fisica è, quindi, uno dei principali fattori di rischio per la salute. Stime attendibili le attribuiscono un milione di morti l'anno nella regione europea dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questo fa della sedentarietà un problema molto grave e preoccupante. L'OMS, avverte che uno stile di vita sedentario potrebbe benissimo essere tra le dieci principali cause di morte e invalidità nel mondo. L'inattività fisica, con il concomitante aumento dell'uso del tabacco e della cattiva alimentazione, sta diventando sempre più parte dello stile di vita di oggi. Secondo l'OMS, il 60-85% delle persone in tutto il mondo conduce uno stile di vita sedentario, rendendolo uno dei problemi più gravi di salute pubblica del nostro tempo. Si stima, inoltre, che quasi due terzi dei bambini sono insufficientemente attivi, il che porterà gravi conseguenze alla loro salute."

Le cause principali che portano ad intraprendere cattive abitudini, tra cui l'inattività fisica e la sedentarietà, sembrano essere individuate proprio nella società. Ma quanto influisce realmente la società sulla sedentarietà dei giovani?

"L'inattività fisica, come abbiamo visto fino ad ora, è un fattore di rischio di malattia comune nei Paesi industrializzati. Tuttavia, le difficoltà, che s'incontrano nel tentare di cambiare abitudini e stili di vita, ormai radicati nella nostra società, sono enormi. Occorrerebbero campagne d'informazione su larga scala, maggiore disponibilità d'impianti e strutture dedicate all'attività fisica. Quest'ultima andrebbe, ormai, considerata come una vera e propria terapia e, quindi, andrebbe prescritta e somministrata, secondo precise regole. Come accade in medicina, le regole vengono in genere raccomandate da linee-guida, che vengono stilate sulla base delle dimostrazioni di efficacia di un certo trattamento rispetto ad un altro."
"L'esercizio fisico è un elemento fondamentale per la prevenzione e per la terapia di molte malattie. Inoltre, la pratica regolare dell'attività fisica migliora l'autostima ed il benessere, riducendo l'ansia e la depressione. Tenendo presente che, fin dalla nascita, l'essere umano è predisposto a muoversi, anche su base scientifica possiamo affermare che tutti possono fare attività fisica. Tutti possono seguire programmi specifici per raggiungere gli obiettivi desiderati. Oggi, purtroppo, i livelli di attività fisica sono lontani da quelli necessari a garantire un buon livello di salute e di prevenzione dal rischio di malattia. Circa il 40-60% della popolazione conduce uno stile di vita sedentario, forse a causa delle innovazioni tecnologiche (che oltre ad essere utili, oggi vengono spesso considerate indispensabili: per molti sarebbe un'utopia pensare di farne a meno); ma anche delle gravi crisi economiche moderne, che riducono il tempo libero a poche ore settimanali; della carenza di spazi verdi; ecc."

Oggi possiamo contare sull'intervento di grandi organizzazioni, istituzioni, politici e altri organi per poter lanciare iniziative dedite a limitare i danni legati ai problemi della sedentarietà, per lungo tempo sottovalutati, ma che oggi vengo considerati in modo diverso rispetto al passato, e soprattutto affidati a figure professionali adeguate.



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