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La tesi del giorno

Olimpiadi Invernali di Soči: la vetrina per la Russia

Olimpiadi Invernali di Soči: la vetrina per la RussiaUn'olimpiade non è solo un grande evento sportivo: dalla candidatura della città all'esecuzione dei lavori, alla settimana delle competizioni, l'intera nazione ospitante è posta sotto la lente d'ingrandimento.
Un'occasione e una sfida anche per la Russia di Putin, che dopo la crisi e i sommovimenti degli anni '90 ha lavorato per ripristinare e riabilitare la propria immagine internazionale.
Questo è quello che emerge dal lavoro del dott. Riccardo Pessarossi che in Lo sport e il nuovo volto della Russia analizza le dinamiche dell'organizzazione dei XXIIi Giochi Olimpici Invernali, in programma nel febbraio del 2014 nella località russa di Soči: quale volto la Russia vuole mostrare al mondo e quale traspare in filigrana?

Si inizia con la candidatura della città, presentata e sostenuta nel 2007 in prima persona da Putin, che ha profuso molto impegno per fare dei Giochi Olimpici la vetrina internazionale della 'Nuova Russia' da lui personalmente creata dopo la presa del potere.
"Nel 2000, con l'avvento di Vladimir Putin", spiega Pessarossi, "la Russia ha progressivamente riacquistato la solidità interna e il carisma internazionale che storicamente le sono propri, in virtù di un risanamento radicale dell'apparato statale e dell'economia, caratterizzato da un marcato indirizzo centralistico intorno alla figura dello stesso Presidente. In questo modo si è venuto a formare il “nuovo volto della Russia”, un volto dai tratti molteplici e talvolta contraddittori, che si riflettono nel progetto olimpico di Sochi 2014".

Tutto questo si condensa nello slogan scelto per accompagnare i giochi: Gateway to the future - Porta sul futuro. Il motivo dominante di tutta la presentazione culturale, politica e sportiva è incentrata infatti sul futuro (della Russia), sull'innovazione - testimoniata dall'utilizzo del linguaggio digitale e dei nuovi media -, sui giovani, la generazione dei “nuovi Russi”: una progetto ambizioso che esprime la ritrovata e rinnovata identità del Paese dopo i fasti e il declino dell'URSS.

L'analisi dettagliata di Pessarossi fa emergere oltre all'innovazione e all'impegno profusi nel progetto, anche le criticità che riflettono più la macrostruttura del sistema-paese Russia del presente che le nuove basi del futuro.
In primis emerge la tendenza a "soffocare in nome del senso nazionale le criticità e le voci di dissenso" o comunque di critica sullo stravolgimento creato dai lavori necessari per lo svolgimento dei Giochi Olimpici Invernali.
Da un lato la realizzazione delle infrastrutture e l'allocazione delle risorse necessarie è particolarmente impegnativa, visto che gli undici impianti destinati a essere sede delle competizioni dovranno essere costruiti partendo da zero, oltre a dover ammodernare le infrastrutture della città per ospitare i visitatori.
Dall'altro questi interventi avranno un impatto importante a livello sia della produzione locale e della struttura sociale (permanere di grandi strutture alberghiere e di multinazionali), che ambientale (Soči si trova in una delle regioni russe maggiormente incontaminate, protetta dal Parco Naturale di Soči e dalla Riserva Naturale della Biosfera del Caucaso, che fanno parte del “Sito Patrimonio dell'Umanità del Caucaso Occidentale” istituito nel 1978 dall'UNESCO).

Il modo in cui il governo centrale ha gestito e continua ad affrontare queste criticità rispecchia la definizione che Putin stesso diede del governare russo: una democrazia guidata che prevede l'accentramento delle decisioni nelle mani di un leader che si muove in nome dell'interesse nazionale e della stabilità del Paese.
In questa linea politica si collocano il monopolio dei mezzi d'informazioni e dell'energia, le azioni per limitare il potere economico-politico dei ricchi oligarchi cresciuti all'ombra della caduta dell'URSS o la cura nella pubblicizzazione della persona di Putin.
"Un elemento chiave per consentire l'assegnazione alla Russia [dei Giochi]", spiega Pessarossi, "è stata l'influenza che Vladimir Putin ha esercitato in prima persona persino di fronte all'assemblea del Comitato Olimpico Internazionale che nel luglio 2007 ha pronunciato il verdetto. Quando Putin presenta la candidatura di Soči ai delegati del CIO di riflesso presenta la nuova Russia, la “sua” Russia, a tutto il mondo".

Non è un caso che la gestione dei lavori di preparazione dei prossimi Giochi Olimpici Invernali, sottolinea Pessarossi, abbia previsto la supervisione massiccia dello Stato, vista come una garanzia di successo.
"'Sochi 2014' è prima di tutto una grande vittoria di immagine per la Russia e per il suo (ex) presidente, il quale ha scelto con cura a chi appoggiarsi e con altrettanta cura, secondo i critici, ha allontanato chi gli era ostile".
Nel progetto olimpico sono quindi stati coinvolti anche gli oligarchi che hanno accettato di abbandonare le ingerenze politiche del passato e i posti di comando dell'operazione si trovano in mano agli "uomini forti" del Presidente.
Inoltre fra gli sponsor dei Giochi figurano soprattutto marchi russi, a cominciare delle compagnie pubbliche del settore dei servizi, in particolare quelle del ramo energetico (Gazprom e Rosneft), a testimonianza del massiccio supporto economico profuso dallo Stato, che viaggia di pari passo con il deciso controllo sulle scelte strategiche.

Immagine: progetto 3D dello stadio di Soči con copertura di cristallo (fonte: www.lussuosissimo.com)

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