La tesi del giorno
Il testamento biologico in Italia
In questi ultimi anni le scoperte scientifiche e le innovazioni tecnologiche in ambito sanitario hanno contribuito a raggiungere risultati prima impensabili, permettendo di mantenere in vita pazienti in situazioni cliniche che, fino a poco tempo fa, avrebbero avuto come esito la morte. In questo scenario il confine tra vita e morte non risulta più così netto e la stessa nozione di morte è divenuta meno scontata di quanto sembri.
Come ci spiega bene
Ilaria Draghetti nella sua tesi
Principi costituzionali in tema di testamento biologico, "la medicina e le biotecnologie hanno fatto sì che l'“evento morte” non sia più considerato come un momento strettamente naturale sul quale non si può intervenire, bensì come un campo di scelta, di autodeterminazione, di diritti. Tutto questo ha sollevato non pochi problemi morali e religiosi, nonché etici e giuridici".
Di fronte alla
questione bioetica, per il diritto è tutt’altro che semplice colmare il vuoto normativo esistente nel nostro Paese. "Manca a monte - scrive ancora la nostra autrice - quella condivisione di idee necessaria per esprimere e fondare la legittimazione delle regole giuridiche di cui molti avvertono l'urgente necessità. Tutto questo rende il compito ancora più difficile per il diritto, che si deve scontrare con la differente velocità con cui procedono l'innovazione scientifica e tecnologica da una parte, e l'approfondimento (culturale, politico e) giuridico dall'altra".
La nostra Carta rappresenta un punto di riferimento per il legislatore, e per tutti gli operatori di diritto che si trovano a doversi muovere in un ambito così incerto com'è quello del fine-vita. Ma "la sentenza decisiva, per l'ordinamento italiano, che ha portato ad un cambiamento di rotta nella giurisprudenza è la
pronuncia n. 21748 del 2007 della Corte di Cassazione".
Prima di questa decisione, i giudici tendevano a non tener conto della volontà del paziente impedendogli di esercitare (come nei casi Welby e Nuvoli) il suo diritto di rifiutare le cure, e comprimendo così il suo diritto di autodeterminazione. Dopo, i giudici italiani si sono attestati su posizioni inclini a riconoscere maggiori spazi di autonomia decisionale al paziente in ambito di fine-vita". Oggi, il testamento biologico è una realtà in diverse città italiane (Torino, Modena, Palermo ecc.) ed è in discussione in altri comuni, in testa, tra tutti, Milano.
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Principi costituzionali in tema di testamento biologico

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