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La tesi del giorno

11 settembre: un fumetto per ricordare

11 settembre: un fumetto per ricordareA pochi giorni dall'anniversario dell'attentato dell'11 settembre, è stato raggiunto un accordo per il completamento del Museo della Memoria a Ground Zero, creato per documentare gli attacchi terroristici e onorare la memoria delle quasi 3.000 vittime della strage al Word Trade Center.

Oltre alle testimonianze dei sopravvissuti e dei soccorritori, l'arte moderna in questi anni ha saputo raccontare in modo inedito ed originale la tragedia dell'11 settembre 2001. E' il caso del fumetto di Art Spiegelman, autore del libro "In the Shadow no Towers", che rientra tra le opere di maggior fama ispirate all'evento.

La dott.essa Ylenia Bellantoni, autrice della tesi "In the shadow of No Towers. Art Spiegelman disegna l'11 Settembre", analizza in modo dettagliato la creazione dell'opera di Spiegelman, a partire dalla scelta stilistica del disegnatore, ossia l'utilizzo degli old comics, alla pubblicazione delle tavole e infine alla realizzazione della copertina.

A questo proposito, Ylenia spiega l'origine della copertina del libro: "La copertina del libro In the Shadow of No Towers è stata innanzitutto la copertina di The New Yorker del 24/9/01 con il titolo "Ground Zero" . L'origine di questa immagine è molto interessante e ci aiuta a capire lo stato d'animo in cui versava Spiegelman subito dopo l'11 settembre. Il giorno dell'attentato Spiegelman tornò a casa con la famiglia e tra i vari messaggi nella segreteria telefonica c'era quello del New Yorker che gli chiedeva di creare una copertina riguardante l'evento entro tre giorni. "Anche questo mi sembrò surreale", racconta Spiegelman, "non particolarmente dotato per cercare i sopravissuti, m'impegnai a cercare un'immagine per quel disastro" (Spiegelman, 2003a:82). Pensare ad un'immagine che rappresentasse tutto quello che era successo quella mattina aveva il pregio di distrarre Spiegelman dal trauma. "Tentai di giustapporre il nero/morte dell'accaduto al meraviglioso cielo blu che aveva reso quella giornata ancora più surreale" (Spiegelman, 2003a:82). Il primo schizzo rappresenta le torri avvolte da un drappo nero, come in lutto, che galleggiavano sopra i tetti di Manhattan sullo sfondo di un cielo blu intenso. La vivacità del colore disturbava però "il nero ineluttabile di quell'immagine". A questo punto Spiegelman fa una scansione del bozzetto e gradualmente, inizia a scurire il colore del cielo finché lo schermo non diventa quasi nero: "solo quando la mia immagine scomparve quasi del tutto, cominciò a riflettere il vuoto penoso che io e molti altri avevamo bisogno di vedere" (Spiegelman, 2003a:82).

La copertina "nera" del New Yorker riscosse un enorme consenso nel pubblico, tanto che l'autore stesso spiegò come "era riuscito a trovare il modo d'incanalare l'aria tossica che aveva intorno, in un'immagine delle torri che aiutava la gente a rassegnarsi alla loro perdita. L'immagine residua delle torri aleggia indefinita e insiste sulla sua presenza attraverso il nero" (Spiegelman, 2003a:82)." Alla copertina del libro venne aggiunto, inoltre, un rettangolo a sfondo blu in cui sono rappresentati a colori i personaggi degli old comics, scaraventati all'aria dal calcio di un Bin Laden disegnato come caprone con turbante e barba.

Oltre a offrire diversi spunti di discussione, la forza delle tavole di In the Shadow of No Towers risiede nella capacità dell'artista di aver saputo rappresentare con efficacia i propri sentimenti al lettore in quanto testimone diretto della tragedia e vittima come ognuno di noi dello shock provocato dall'attacco alle Torri Gemelle, in cui la popolazione mondiale si chiese se il mondo stesse per finire.

Fonte dell'immagine: http://bat-bean-beam.blogspot.it/2009/11/in-shadow-of-no-towers.html

Visita la tesi:

In the shadow of no towers. Art Spiegelman disegna l'11 Settembre