La tesi del giorno
E-learning: un nuovo modo di pensare la formazione
L'apprendimento in aula di tipo tradizionale, anche in relazione al mondo del lavoro, si sta trasformando da punto di arrivo ad inizio di un percorso di apprendimento che durerà per tutta la vita.
Si prospetta quindi un futuro, non troppo lontano, in cui sarà richiesta una formazione puntuale, aggiornata in tempo reale, approfondita, condivisa e il più possibile facilmente e velocemente accessibile.
Nel mobilitare tutti gli strumenti a disposizione è chiaro che il supporto tecnologico sarà fondamentale per rispondere alle nuove esigenze.
Nel suo approfondito studio Comunità di apprendimento nel web 2.0 il dott. Marco Bernaus ci conferma come l'e-learning sia entrato ormai a pieno diritto nelle pratiche di formazione, senza dimenticare che "il punto nodale della questione è comprendere sotto quali condizioni tale approccio possa effettivamente garantire apprezzabili livelli qualitativi ai processi di apprendimento".
La qualità dell'e-learning si può definire sulla base di tre fattori: la qualità didattico-formativa (modello adottato, strutturazione dei contenuti, efficacia dei formatori), la qualità tecnica (adeguatezza dei contenuti e loro qualità tecnologia, rapporto qualità/costi) e la qualità dei servizi (adeguatezza delle piattaforme e del supporto tecnico).
A ben guardare, quindi, la possibilità per i docenti e le scuole di ottenere supporti tecnici adeguati è solo uno dei fattori necessari per ottenere una didattica di qualità.
Il dott. Bernaus si sofferma infatti sugli aspetti che, incredibilmente, a volte sembrano essere meno considerati istituzionalmente, ovvero "la scelta del modello di e-learning (centrato sull'apprendimento individuale, assistito, collaborativo, ecc.) e la scelta delle strategie didattiche (esercitative, project based, di studio, di simulazione, di problem solving, ecc.) che attraverso l'erogazione di e-content o l'azione di tutoring vengono messe in atto per favorire il raggiungimento degli obiettivi formativi dichiarati".
Basandosi sui moderni studi sull'apprendimento il dott. Bernaus presenta i diversi modelli di e-learning, puntando l'attenzione sull'e-learning collaborativo.
"Si tratta di un metodo", spiega il dott. Bernaus, "che in genera incontra il gradimento degli studenti e questo per varie ragioni che vanno dal percepire se stessi come protagonisti attivi della propria formazione, al coinvolgimento e alla motivazione indotti dall'agire e collaborare in gruppo, e più in generale, per l'indiscusso valore aggiunto che l'interazione sociale offre al processo di apprendimento".
Ovviamente la scelta di tale metodo deve essere attentamente ponderata, per evitare dispersione di energie e tempo.
Tra gli strumenti tecnologici più adatti alla formazione e alla condivisione il dott. Bernaus cita i blog, facili e con ampia libertà di espressione, i wiki, strumenti principe della scrittura collaborativa che permettono agli utenti di aggiungere, collegare o modificare il patrimonio di conoscenze, gli RSS per mantenersi sempre aggiornati, i social network specialistici, ottimi per far circolare velocemente le informazioni, favorire il dialogo e la condivisione, nonché l'auto-moderazione dei partecipanti.
Questi strumenti, uniti all'e-Portfolio, ai forum, al podcasting, al social tagging, determinano un panorama di tecnologie utili da impiegarsi nella formazione, che però, precisa il dott. Bernaus, non sono una soluzione per semplificarne i problemi: "piuttosto hanno alimentato la complessità del panorama, introducendovi nuovi fronti di riflessione e di azione formativa; l’e-learning, introdotto per cambiarne la forma, fa i conti con un cambiamento della sostanza dell’apprendimento".
Pensare di utilizzare l'e-learning significa sì fornire strumenti adeguati, ma soprattutto creare contenuti idonei, ripensare in toto i programmi formativi e le modalità di insegnamento. E ancora, questo necessita di una formazione continua del personale docente e nuovi strumenti di monitoraggio e valutazione.
Una maggiore personalizzazione e condivisione nell'insegnamento comporta infine la capacità di guidare il discente e la necessità di acquisire e gestire la conoscenza digitale che viene creata e co-creata dai diversi soggetti.
In definitiva, sostiene il dott. Bernaus, pensare ad un nuovo approccio formativo elimina "la distinzione fra e-learning e learning […], aprendo l’impostazione formativa a un più ampio spettro metodologico, in cui le tecnologie didattiche non rientrano più in comparti separati ma divengono pervasive di un approccio diffuso e complessivo degli apprendimenti".
Fonte immagine: http://www.resgroup.it