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La tesi del giorno

Sposarsi appena nati

Sposarsi appena natiIl matrimonio tra minori è una pratica tuttora molto diffusa in molti Paesi del Sud del mondo. Secondo i dati Unicef, il matrimonio precoce – definito come il matrimonio o l'unione in cui uno o più sposi abbiano un'età inferiore ai 19 anni – risulta più comune in Asia meridionale e nell'Africa sub-sahariana. Nuovi dati provenienti da 31 paesi di queste due regioni dimostrano che la maggior parte dei matrimoni precoci si verifica tra i 15 e i 18 anni.

A tal proposito, l'India rappresenta un caso emblematico del fenomeno in quanto, ad oggi, il 33% delle bambine indiane risultano già coniugate al compimento del diciottesimo anno d'età, ossia l'età minima per contrarre matrimonio, e che 17 indiane su 100 si sposino sotto i 10 anni.

Nonostante il matrimonio tra minori sia vietato dalla legge indiana approvata nel 2006, il Child Marriage Prohibition Act, che prevede il carcere fino a due anni e una multa fino a 100 mila rupie (2.240 $) per gli adulti che sposano bambini e per chi predispone, favorisce e partecipa al matrimonio, tale pratica continua ad essere una piaga sociale che affligge il paese, in particolare per la condizione delle vedove bambine.

La dott.ssa Gloria Galbusera, nella sua tesi di laurea triennale "Tradizione e modernità: i matrimoni tra bambini in India", analizza il significato del matrimonio nella cultura indiana, partendo dall'antico Codice di Manu, che contiene le prescrizioni riguardanti la vita dei fedeli indù.

Nel suo elaborato l'autrice si sofferma sulla definizione del codice: "A Manu si attribuisce la suddivisione in caste della società indiana, le cui principali sono: sacerdoti, guerrieri, coltivatori, artigiani, piccoli commercianti e servi, a loro volta suddivisi in numerose sottocaste. Questo codice è certamente l’opera più importante e autorevole riguardante il dharma, ossia i diritti e i doveri dell’uomo indù all’interno della sfera sociale, politica e religiosa a seconda della casta di appartenenza.

Ciascuno dei dodici libri affronta un tema di diverso interesse: nel primo libro si descrive la creazione dell’universo a opera di Brahma, nell’ultimo si espone il principio di trasmigrazione delle anime, indicando i mezzi e le vie da percorrere per raggiungere la beatitudine e l’estinzione del Karma
".

Nel terzo libro del suddetto codice vengono esplicitate le regole per contrarre matrimonio, che costituiscono il fulcro della tradizione indù in materia. Tra le norme principali, spiccano le disposizioni per la scelta ottimale della moglie: "Il Codice sconsiglia agli uomini di scegliere consorti che provengano da particolari tipi di famiglie, di cui fornisce un elenco: famiglie in cui siano state contratte alcune malattie come la tubercolosi, o con determinate caratteristiche fisiche, o che non compiano correttamente i riti sacri. Il testo è molto preciso anche sulle caratteristiche fisiche e caratteriali che una buona moglie deve avere; addirittura si forniscono indicazioni sul nome della donna, specificando quali siano approvati e quali invece da evitare."

La consuetudine degli uomini indiani di prendere moglie in età adulta e in taluni casi anche senile genera gravi ripercussioni nella vita delle spose: l'emarginazione delle vedove bambine in primis e la diffusione della prostituzione sono le cause dirette di tale norma.

Gloria propone una serie di soluzioni per combattere il fenomeno in cui la promozione dell'istruzione costituisce il primo passo per cambiare la mentalità ed evitare gli uxoricidi legati alle questioni di dote: è il caso del fenomeno del bride burning, secondo il quale le donne che non possono fornire la dote richiesta dalla famiglia del marito vengono bruciate vive, in modo che l’uomo si possa risposare con una donna più ricca e ricevere una dote maggiore.

Fonte dell'immagine: http://ifioridllaprimaverasonosperanza.blogspot.it/2012/06/nepal-istruzione-contro-i-matrimoni.html

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