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La tesi del giorno

Le elezioni primarie

Le elezioni primarie Le elezioni primarie sono considerate un ottimo mezzo per promuovere la partecipazione degli elettori alla scelta dei candidati a cariche pubbliche.
Il ricorso alle primarie rappresenta per molti partiti un modo per contrastare il disinteresse di molti elettori che non si sentono rappresentati dai candidati designati dai partiti.
Le prime elezioni primarie furono tenute negli Stati Uniti dal Partito Democratico nel 1847.
In Italia il metodo delle primarie è arrivato molto più tardi, nel 2005, quando la coalizione di Centrosinistra ha chiesto agli elettori di esprimersi per scegliere il candidato Presidente del Consiglio per le elezioni politiche del 2006.

Il dott. Donato Toscano nella sua tesi Democrazia partecipativa: le elezioni primarie definisce le elezioni primarie "come un procedimento democratico attraverso il quale vengono scelti i candidati o il candidato di un partito o di una coalizione, che parteciperanno in seguito alle elezioni vere e proprie."
Le prime elezioni primarie per scegliere il candidato alla Presidenza del Consiglio risalgono al 16 Ottobre 2005 "dopo un percorso lungo e travagliato, intriso da un acceso dibattito politico, su chi vedeva le primarie come una semplice conferma della leadership di Prodi e chi vedeva questo strumento come un grandissimo esempio di democrazia partecipata".
"La consultazione popolare, che ha visto la partecipazione di oltre 4 milioni di persone, ha evidenziato la netta ed annunciata vittoria di Prodi che con oltre il 70% dei suffragi, ha avuto la meglio sugli altri candidati Bertinotti, Di Pietro, Scalfarotto, Panzino, Pecoraro Scanio e Mastella."
"Se il 2005 può essere definitivo l’anno che ha decretato il boom delle elezioni primarie in Italia, grazie alle consultazioni svoltesi in Puglia, alla legge elettorale della regione Toscana (la Legge regionale n°70), alle votazioni nazionali per la scelta del candidato alla Presidenza del Consiglio in seno alla coalizione di centrosinistra, lo stesso non può dirsi per quanto riguarda lo sviluppo di questo strumento di democrazia partecipata nell’ambito politico nazionale. Con uno sguardo rivolto al passato, infatti, possiamo notare come, seppur in maniera velata e forse non sempre voluta, il richiamo alle elezioni primarie era visto come uno strumento di maggiore capacità decisionale da parte di chi non necessariamente apparteneva ad una forza, ad un movimento o ad un partito politico."

Il metodo delle primarie, ormai consolidato per la coalizione di centrosinistra, ha aperto la strada anche per elezioni primarie atipiche (così definite in quanto non scelgono dei candidati ad una carica pubblica), come quelle per la scelta del segretario nazionale del Partito Democratico del 2007 e del 2009.
Il 25 novembre 2012, a sette anni di distanza dalla prime elezioni primarie, si terranno le votazioni per eleggere il candidato Premier della coalizione di centrosinistra per le elezioni politiche del 2013.
Le elezioni primarie di Italia. Bene comune hanno come candidati Pier Luigi Bersani, Laura Puppato, Matteo Renzi, Bruno Tabacci e Nichi Vendola.
Sempre seguendo l'esempio democratico degli Stati Uniti, i candidati alle primarie di Italia. Bene comune hanno partecipato al primo confronto televisivo modellato sui dibattiti tv tra candidati a una carica pubblica che si tengono negli USA.
A questo punto è lecito chiedersi se tutti questi sforzi per aumentare la democrazia e la partecipazione degli elettori daranno seguito a una "nuova frontiera della politica".
Secondo il dott. Toscano "è indubbio che, dopo l’abolizione del voto di preferenza e l’introduzione delle liste bloccate e lunghe, si sia rafforzata la condizione di privilegio di cui godono le segreterie di partito ed in questo senso, l’introduzione dello strumento delle elezioni primarie rappresenta una repentina risposta al bisogno dei cittadini di un maggior coinvolgimento nelle scelte di partito."
"Affinché possa rafforzarsi quel rapporto di fiducia tra istituzioni e società civile, andato scemando negli ultimi anni, è necessario che uno Stato, il quale voglia poggiare basi saldamente democratiche, non possa tollerare organismi politici che non si ispirino anche nella loro struttura interna a sistemi e metodi di libertà. E’ evidente però che, perché accada ciò, è necessaria una presa di coscienza da parte delle Istituzioni e dei movimenti politici, affinché il processo delle primarie non venga attuato solo in caso di disaccordo tra le elités di partito, in quanto, dopo le felici esperienze degli ultimi anni, per i partiti sarà molto difficile tornare indietro e negare ai cittadini questo importante strumento di democrazia partecipata, rappresenterà una sconfitta per la politica e per la sua classe dirigente."


Fonte dell'immagine: www.partitodemocratico.it

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