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La tesi del giorno

Se "Minority Report" diventa realtà

Se "Minority Report", la celebre pellicola del 2002 diretta da Steven Spielberg, è (quasi) realtà.

PredPol, abbreviazione di predictive policing (polizia preventiva), il software creato all'Ucla di Los Angeles per prevenire i crimini, viene già adottato in diverse città con successo. La conseguenza? Un effettivo calo dei reati negli Stati Uniti e in Inghilterra.

Nel film, come ci spiega bene Simone Locatelli nella sua tesi "Viaggio alla fine del mondo: il cinema di Steven Spielberg nel terzo millennio", il protagonista Tom Cruise utilizza un sistema per prevenire il crimine, riuscendo a sapere dove verrà compiuto il prossimo furto, omicidio, abuso, ecc.

"Minority Report" realizza "il sogno di una società in cui delle immagini in movimento (ma non è il cinema stesso fatto di immagini in movimento?) sono in grado di modificare la realtà, orientare le scelte dei cittadini, vendicare le ingiustizie del passato ed impedire quelle del futuro", scrive il nostro autore.

"Sono in grado, in sostanza, di assolvere un ruolo sociale determinante e decisivo. Nello stesso tempo, però, quelle stesse immagini possono venire manipolate, distorte, piegate a fini personali ed egoistici, causare ingiustizie, generare dolori e sofferenze. Il sogno mostra la sua faccia di incubo: il potere delle immagini diventa tirannide".

Tuttavia, esiste una differenza sostanziale tra il film e la realtà. Nella finzione, il sistema è il risultato delle premonizioni di tre uomini dotati di poteri extrasensoriali e permette di scoprire non solo dove verrà commesso il crimine, ma anche chi lo commetterà. PredPol, invece, funziona con algoritmi computerizzati e si limita a indicare l'area in cui si consumerà il reato.

Come tutti i film di fantascienza, prosegue Locatelli, ""Minority Report" si pone come opera fortemente polisemica, carica di argomenti di riflessione e di discussione, alcuni connessi all’appartenenza al genere, altri più trasversali, legati alla poetica dell’autore". Anche se, "il nodo centrale del film è costituito dall’opposizione fra libero arbitrio e predestinazione".

(fonte immagine: artefactgroup.com)

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