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La tesi del giorno

Quale futuro per Cuba?

Quale futuro per Cuba?Cuba cambia, lentamente, pelle. Come ci spiega Andrea Amatuzio nella sua tesi Cuba: quarant'anni di socialismo reale e prospettive per il futuro, "era il 1959 quando i "barbudos" rivoluzionari cubani entrarono a L'Havana con il loro capo, "el jefe" Fidel Castro".

Durante il secolo breve nessuno è mai stato al potere per tanto tempo come è accaduto per il leader cubano. "Quarant'anni vissuti tra ideali vincenti e non, nell'attesa continua che il suo modello rivoluzionario attecchisse in altri paesi, in altre culture forse troppo lontane e troppo diverse da Cuba perché questo succedesse".

Per quanto riguarda il futuro - ci spiega il nostro autore - "al momento della successione i tre ruoli che Castro ricopre, Capo dello Stato, Presidente del Consiglio di Stato e Capo delle Forze Armate, potrebbero essere divisi tra tre persone diverse con la volontà di operare un compromesso tale da permettere una progressiva transizione in un clima di continuità apparente".

I tre personaggi che darebbero vita ad un triumvirato direzionale potrebbero essere: Raul Castro, Ricardo Alarcòn e Carlos Lage. Raul Castro rappresenta "la corrente di sinistra del partito, quella che tenderebbe ad una serie di aperture dell’economia rigidamente controllate dalla presenza di uno stato forte".

Ricardo Alarcòn è quello che "su di un’ipotetica schematizzazione del potere si potrebbe collocare a destra degli schieramenti politici. Le sue idee politiche, con evidente riflesso nell’economia lo potrebbero dirigere verso forme di mercato più accentuate di quelle attuali e verso una maggiore libertà di azione personale nell’ambito della proprietà privata".

Carlos Lage è un ingegnere economico e "come tale si potrebbe schierare al centro di questo eventuale scacchiere politico. Egli è infatti favorevole ad una serie di aperture economiche che però siano tese esclusivamente a mantenere vitale il socialismo, senza dover rinunciare alle sue caratteristiche più importanti".

Un tale cambiamento controllato e progressivo permetterebbe al nuovo regime cubano di mostrare una compattezza all’esterno tale da poter ovviare alla scomparsa di Fidel Castro.

"Tutto quell’insieme di valori che adesso sono rappresentati nella e dalla figura del leader dovranno necessariamente essere portati avanti nell’immediato periodo dopo la fine del regime castrista. La popolazione potrebbe risentire della fine troppo repentina di un’idea con la quale si confronta da quarant’anni e questa mancanza di punti di riferimento potrebbe assumere differenti espressioni, pacifiche o meno".

(fonte immagine: turistipercaso.it)

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