La tesi del giorno
Il delitto di estorsione
Per i latini "extorquere" significa strappare o togliere, quindi carpire, ottenere con la forza e con l'inganno. Di questi significati nessuno è andato perduto fino ad oggi nella lingua italiana, "perché estorcere significa ancora oggi strappare, togliere con la forza", scrive la nostra autrice Alessia Sgarito nella sua tesi Il delitto di estorsione.
Da questi termini deriva quello del delitto trattato in questa tesi, "considerato ormai uno dei più allarmanti dei reati contro il patrimonio e fra i più gravi".
L'estorsione è, sostanzialmente, "una
violenza privata, qualificata per l’estremo dell’ingiusto profitto con altrui danno. Nel Codice vigente, è considerata come reato comune dall’art. 629 Codice Penale, che punisce “chiunque mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare od omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno”.
L’estorsione appartiene ai
delitti patrimoniali posti in essere con la cooperazione artificiosa della vittima, "poiché si incentra sull’atto di disposizione patrimoniale, determinante agli effetti patrimonialmente pregiudizievoli per la medesima e in cui si concreta quella necessaria collaborazione della vittima stessa non puramente meccanica, ma cosciente e volontaria pur se dovuta alla violenza e minaccia del reo".
(fonte immagine: notiziedabruzzo.it)
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