La tesi del giorno
AIDS, la storia invisibile. Guarire, forse, si può
Nella conferenza stampa del 23 aprile 1984, il ministro della sanità dell’amministrazione Reagan, Margaret Heckler, affermò che Robert Gallo e i suoi collaboratori avevano scoperto, “con ogni probabilità”, l’agente patogeno responsabile dell’AIDS.
“Entro due anni - disse - i laboratori di Stato troveranno e produrranno un vaccino che proteggerà contro l’AIDS". Gallo descrisse le caratteristiche del suo nuovo virus prima davanti ai giornalisti, poi in una serie di articoli apparsi il 4 maggio 1984 sulla rivista “Science”.
Come scrive
Matteo Giorgioni nella sua tesi
AIDS, la storia invisibile. Scienza, governo e industria nell'epidemia del XX secolo, "l’annuncio fu fatto senza nessun dibattito e prima di qualsiasi pubblicazione scientifica, che l’importanza della scoperta avrebbe richiesto. Lo stesso giorno venne registrato un brevetto del “test dell’AIDS” (non esisteva ancora la sigla H.I.V.) sviluppato da R. Gallo e il giorno successivo il “The New York Times” pubblicò un articolo (scritto dal membro dell’EIS, Lawrence Altman) in cui venne meno la parola “probabile”, facendo ricadere sull’annuncio pubblico la certezza che fosse proprio quel virus a causare l’AIDS".
Nonostante si trattasse di un’ipotesi scientifica non confermata, i media la riportarono sulle testate giornalistiche come fosse un fatto accertato e in questo modo lo stanziamento dei fondi per la ricerca di altre possibili cause dell’AIDS venne bruscamente interrotto.
In seguito un altro scienziato,
Luc Montagnier dell’istituto di ricerca francese “Pasteur”, rivendicò la scoperta del virus, affermando che era stata la sua équipe la prima ad identificare l’agente responsabile dell’AIDS.
Nacque così un contenzioso giuridico che trascinò in una lunga e dura battaglia legale i
due istituti di ricerca, fino ad approdare in un negoziato politico del 1987, che vide come
protagonisti i due presidenti Reagan e Chirac, “…fatto senza precedenti nella storia della
scienza” e che “infine decisero di dividere al 50% paternità e benefici economici della
scoperta”.
Oggi che arriva dal
Mississippi la notizia che in una bambina cui, alla nascita, erano stati subito somministrati tre diversi farmaci in dosi più consistenti di quanto non si faccia di solito, non ci sono più tracce del virus, potrebbe essere stata scritta una nuova pagina sulla piaga del XX secolo.
(fonte immagine: panorama.it)
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