La tesi del giorno
La felicità si misura con Twitter
Si chiama iHappy l'applicazione gratuita per iPhone e Android in grado di misurare la felicità giornalmente: l'analisi econometrica, basata su 110 province italiane, cattura la percentuale di tweet felici sul numero complessivo di tweet felici ed arrabbiati.
A tal fine la tesi di Tonia Formisano "La valutazione della felicità mediante un modello statistico per dati ordinali" espone le risposte a questi interrogativi, intrisi di significati filosofici, psicologici ed economici che creano notevoli difficoltà alla costruzione di un modello unico che possa dirci cosa realmente sia la felicità. Come spiega l'autrice nel suo elaborato, felicità e condizione economica sono un binomio spesso sopravvalutato: "Per molto tempo di fronte alle difficoltà connesse al raggiungimento di una definizione chiara a livello sociale del concetto di felicità si è ovviato, utilizzando un punto di vista economico, assumendo una sostanziale equivalenza tra felicità e reddito. È stato Easterlin il primo, in epoca moderna, a mostrare l'infondatezza di tale approssimazione formulando, quasi 4 decenni fa, il noto paradosso della felicità. Secondo l'economista americano l'andamento della ricchezza e della felicità seguono inizialmente un percorso parallelo, alla crescita della prima corrisponde una crescita della seconda, fino a giungere ad un punto in cui, a causa del continuo sforzo che l'individuo deve sostenere per l'accumulazione di beni, si genera un'involuzione del grado di felicità che l'individuo stesso percepisce. Il ritorno del concetto di felicità sulla scena economica mondiale è legato, come vedremo, alle numerose critiche che da più parti vengono rivolte agli usuali indici di misurazione del benessere sociale, primo tra tutti il PIL, Prodotto Interno Lordo, ritenuto da molti, uno strumento intrinsecamente limitato e limitante nella formulazione della programmazione economica. Se infatti l'obiettivo delle politiche economiche deve essere il miglioramento del benessere sociale, l'utilizzo di un indicatore distorto produce inevitabilmente scelte di policy distorte e quindi potenzialmente dannose." Pertanto, l'autrice si pone l'obiettivo di ricercare un corretto indicatore in grado di misurare il livello di benessere della popolazione partendo dal concetto di felicità: è il caso del CUB, un modello innovativo che cerca di rispondere alle esigenze di riformulazione dell'approccio statistico ai dati ordinali riguardanti la percezione della felicità da parte del campione osservato attraverso l'aiuto di un opportuno software statistico. L'analisi effettuata su di un campione di 553 individui a cui veniva richiesta una misurazione del proprio grado di felicità ha evidenziato una eterogenea distribuzione della felicità nell'area metropolitana di Napoli, in cui la distribuzione per tipologia di lavoro mostra i dati più significativi. Se è vero che i soldi non fanno la felicità, l'indagine di Tonia sottolinea che la posizione sociale e il proprio stato di salute determinano le correlazioni più forti rispetto al grado di soddisfazione di vita dei cittadini italiani, ai quali seguono altrettanti fattori quali la ricchezza e l'accesso all'istruzione. Al contrario l'indice iHappy, basato interamente sulle reazioni istantanee dei singoli individui agli avvenimenti che accadono nella vita di ciascuno e la corrispettiva incidenza sul proprio livello di felicità, dimostra come 140 caratteri siano più che sufficienti per esternare le proprie emozioni. Fonte dell'immagine: http://cogitoetvolo.it/il-segreto-della-felicita/