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La tesi del giorno

Il ruolo del Capo dello Stato

Il ruolo del Capo dello StatoIn vista delle elezioni del prossimo Presidente della Repubblica Italiana, il Parlamento si spacca: difficile trovare una figura super partes che possa rappresentare "l'unità nazionale" in grado di mettere d'accordo i 58 delegati eletti dai Consigli Regionali che parteciperanno al voto.

Infatti l'articolo 38 della Costituzione recita: "Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. - All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. - L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta. Inoltre, secondo il medesimo articolo, può diventare Presidente “ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici” purché rinunci a qualsiasi altra carica prima di assumere le sue funzioni.

Ma quali sono esattamente le funzioni ricoperte dal Capo dello Stato? Il dott. Guglielmo Bernabei, nella sua tesi "Tipologia degli atti del Presidente della Repubblica nell'ordinamento costituzionale italiano, esamina in modo dettagliato la tipologia degli atti presidenziali, suddivisi in funzione legislativa, esecutiva, giurisdizionale ed amministrativa.

Particolare attenzione è rivolta alla questione della responsabilità presidenziale, prima fra tutte la controfirma ministeriale, la cui definizione è riportata negli Appunti di Antonio Amato come " requisito di validità dell’atto che rende irresponsabile il presidente per l’atto adottato, trasferendone  le responsabilità  al governo.
Alla quale definizione Guglielmo aggiunge: "Dato, però, questo quadro ordinario, nel quale il ruolo del Capo dello Stato si limita ad una funzione di controllo senza incidere nel potere governativo di deliberare, cosiddetti “atti governativi”, allargando l’orizzonte ad altri atti presidenziali, il panorama si fa immediatamente più eterogeneo e complesso. Esistono, infatti, degli atti propri del Capo dello Stato nei quali la relazione precedentemente individuata appare esattamente rovesciata: l’atto è da imputare al Presidente della Repubblica, non vi è una proposta ministeriale e la funzione di controllo è qui assunta dalla controfirma ministeriale, cosiddetti “atti presidenziali”; si pensi, quindi, alla nomina dei cinque Senatori a vita, alla nomina dei cinque giudici della Corte costituzionale, alla promulgazione delle leggi e al rinvio delle medesime, al messaggio alle Camere. In altri casi, invece, la controfirma testimonia la partecipazione governativa alla determinazione dell’atto e, unita alla firma presidenziale, esprime il consenso di entrambi gli organi costituzionali, Capo dello Stato e Governo, alla determinazione del decreto, cosiddetti “atti complessi” o “duumvirali”; casi esemplari sono la nomina del nuovo Presidente del Consiglio, che va controfirmata da quest’ultimo, e il decreto di scioglimento anticipato delle Camere. "

Oltre a conoscere le responsabilità della carica in oggetto, la lettura della trattazione è utile per comprendere il valore del mandato presidenziale e capire cosa aspettarsi dal nuovo Capo della stato, inteso come garante della Costituzione.

Fonte dell'immagine: http://tribunagiudiziaria.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=2549747

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