La tesi del giorno
Morire di gelosia
Nonostante il termine “femminicidio” sia tragicamente entrato a far parte del linguaggio comune soltanto recentemente, da sempre le donne pagano con la vita la follia di un partner geloso, la rabbia di un innamorato respinto, la sete di controllo di un uomo che vuole essere “padrone”.
Tra il 2000 e il 2011 sono state uccise 2.061 donne. La maggior parte al Nord e per mano di colui che aveva detto di amarle. Ma questi numeri, purtroppo, vanno corretti al rialzo.
Quel che è certo è che la prima causa di uccisione nel Mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni sia l’omicidio (da parte di persone conosciute).
Negli anni Novanta il dato non era noto, e quando alcune criminologhe femministe verificarono questa triste realtà, decisero di “nominarla”. Fu una scelta politica: la categoria criminologica del femmicidio introduceva un’ottica di genere nello studio di crimini “neutri” e consentiva di rendere visibile il fenomeno, spiegarlo e potenziare l’efficacia delle risposte punitive.
I dati del rapporto Eures-ANSA "
il femminicidio in Italia nell'ultimo decennio. Dimensioni, caratteristiche e profili di rischio" parlano chiaro: il 66,3% degli omicidi sono stati commessi dal partner, coniuge o ex della vittima.
La prima causa di questi crimini sembra essere la folle gelosia del partner, confermata dalle confessioni degli assassini, tema centrale della tesi di Melania Cabato "La Gelosia. Meccanismi psichici nell'uomo e nella donna."
L'indagine svolta dall'autrice in merito alla gelosia nel rapporto di coppia dimostra che la gelosia è un sentimento che coinvolge in ugual misura sia uomini che donne, tuttavia alcune differenze si trovano nel modo di reagire alla gelosia e nei comportamenti a essa associati.
Infatti pare che "
Le reazioni di gelosia, secondo alcune ricerche in questo campo, riscontrate nei maschi, sono: una tendenza maggiore al conflitto aperto e a non rassegnarsi facilmente, infatti, cercano, più frequentemente, di discutere il problema, di affrontare il rivale o di aggredire la compagna.
Questa aggressività rivolta alla compagna è confermata dai dati relativi a violenze e omicidi conseguenti alla gelosia.
Le motivazioni che spingono gli uomini a esplodere in comportamenti violenti e aggressivi, possono essere di diversa natura: da un lato il diverso rapporto di potere tra uomo e donna, dove la donna è più raggiungibile rispetto al rivale, inoltre, è più debole dal punto di vista della forza fisica. Dall’altra, una cultura che consente al maschio di manifestare fisicamente la sua rabbia soprattutto se il suo prestigio e onore dipende dalla fedeltà della sua donna.
Le diverse reazioni di gelosia sono imputabili, secondo Gregory White, alla diversa posizione che uomini e donne hanno rispettivamente nella società. Le maggiori occasioni di lavoro e la forza fisica insieme, permettono all’uomo di volgere il confronto a proprio vantaggio, mentre le donne, insieme ai figli, sono in una posizione di dipendenza che le costringe a manifestare diversamente la loro gelosia. Infatti, le loro reazioni sono più verso se stesse: pianto, depressione, insicurezza, paura, disperazione, cercare conforto in un’amica, sono i sentimenti di cui esse parlano in misura maggiore rispetto ai maschio."
L'autrice, inoltre, evidenzia un interessante parallelismo tra gelosia e invidia: sebbene siano spessi confusi tra loro, i due termini assumono connotazioni differenti. "
Infatti la gelosia viene generalmente definita come la paura di perdere ciò che si possiede nell’ambito dei rapporti personali e i sentimenti che insorgono sono il sospetto, la sfiducia, la paura, l’ansia, la rabbia, l’amore e l’odio per la persona di cui si è gelosi.
Mentre l’invidia è l’acuto desiderio di possedere ciò che non si ha (sentimento di mancanza) nell’ambito dei rapporti con le cose o con il potere e i sentimenti tipici sono il senso di inferiorità, la malevolenza, il desiderio di possedere, ma anche ammirazione ed emulazione per la persona che si invidia.
Altra distinzione ci è data dalla diversa fama sociale di cui godono questi due sentimenti, infatti, “Il geloso è compatito, l’invidioso è marchiato, da sempre e a tutti i livelli”.
L'accurata analisi di Melania si sofferma sulla natura patologica di entrambe le emozioni, cercando di individuare i meccanismi psichici che possono innescare reazioni aggressive inadeguate e le modalità per bloccare la violenza latente in ogni individuo geloso.
Fonte dell'immagine: http://www.psicozoo.it/2010/04/30/la-gelosia-normale-o-pericolosa/
Visita la tesi:
La Gelosia. Meccanismi psichici nell'uomo e nella donna.

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