La tesi del giorno
Sydney clona la Città Proibita
Australia: il sindaco di Wyong, cittadina nel Nuovo Galles del Sud, in collaborazione con un imprenditore cinese ha presentato il progetto di costruire un parco a tema cinese con la riproduzione a grandezza naturale della Città Proibita di Pechino.
La bizzarra e costosissima iniziativa non poteva non ambire a un sicuro ritorno economico: secondo gli economisti australiani, nel 2012 i
turisti cinesi hanno speso nella Terra dei canguri ben 102 miliardi di dollari in viaggi contribuendo ad arricchire l'economia australiana che necessita di crescere per superare la recessione in arrivo.
La
Città Proibita, antica dimora degli imperatori cinesi nonché simbolo del paese del dragone, sarà per la prima volta "clonata" per attirare il turismo di massa orientale imitando l'
architettura tradizionale cinese, analizzata nel dettaglio nella tesi di laurea della dott.ssa
Silvia Smerilli.
La storia della Città Proibita ha antiche origini, come spiega l'autrice "
I Ming stabilirono la loro capitale a Nanchino, ma nel 1420 Yongle, il terzo imperatore, la spostò a Pechino dove aveva fatto costruire la Città Proibita, fondendo la preesistente città Yuan (città tartara) con il vasto sobborgo più a sud (città cinese). La città proibita, Gugong 故宫, fondata nel 1407 fu la dimora delle ultime due dinastie, i padiglioni oggi rimasti sono per lo più del XVIII sec.
Pechino non è solo la capitale della Cina, ma essendo stata la capitale per eccellenza nell 'evolversi delle dinastie, risulta essere il luogo dove di più gli imperatori hanno desiderato edificare i templi più importanti.
Sin dai tempi più antichi il popolo cinese ha rivolto le sue preghiere ad ogni dio per ogni tipo di problema che poteva riguardare sia la vita privata che quella pubblica, fino anche a riguardare le varie fasi del raccolto o anche il tempo propizio. La maggior parte dei templi vennero costruiti per volere degli imperatori, e comunque erano loro che a seconda delle stagioni, delle feste o dei vari riti da svolgere visitavano i templi della città. I templi, che differiscono tra loro a seconda dei credi religiosi, erano luoghi riservati unicamente all'imperatore, o comunque alle persone che rivestivano alte cariche all'interno del regno; infatti la gente comune non aveva il libero accesso, solo in seguito con la caduta della dinastia Qing, e l'avvento della repubblica l'accesso venne reso possibile al pubblico. L'affluenza in questi luoghi è stata, e continua ad essere sempre molto alta, non solo ovviamente per le persone che appartengono al quel tipo di credo religioso, ma anche per coloro i quali sono solo attratti dall'interesse o dalla curiosità."
Tra i templi selezionati, il "
Tempio del Cielo" risulta essere il più notevole, non solo per la grandezza e la maestosità, ma anche per l'importanza e il suo significato era il luogo dove gli imperatori della dinastia Ming e Qing adoravano il cielo e pregavano per il buon raccolto. "
Considerato come una delle più grandi costruzioni architettoniche nel mondo, alcuni artisti ambientali e giardinieri descrivono il tempio come un posto dove le persone possono dialogare con il cielo. A Pechino quattro templi imperiali vennero costruiti durante le dinastie dei Ming e dei Qing. La parte finale a sud della città è l'asse del Tempio del Cielo, che è il più importante dei quattro. Gli altri tre sono l'Altare della Terra a nord, l'Altare della Luna ad ovest, l'Altare del sole ad est. Tutti questi sono sopravvissuti con il passare del tempo, ma il Tempio del Cielo è il più grande gruppo di costruzione templare di questo tipo in Cina, quasi quattro volte più grande della Città Proibita. L'intero complesso della costruzione fu progettato in questo modo per sentirsi in stretto contatto con il cielo. Per realizzare questa struttura proprio come il cielo, i disegnatori fecero buon uso del colore, del suono, delle figure geometriche del cerchio e del quadrato, e dei cambi nelle altezze. La combinazione delle costruzioni e dei giardini aiutano a rendere l'atmosfera misteriosa e magica."
Insomma, non si può non ammettere che riprodurre la Città Proibita sia un otiimo investimento per il popolo e lo Stato australiano, ma è inevitabile chiedersi cosa resterà nella memoria dei futuri turisti asiatici, se l'
Opera House o l'imponente
casinò da sei piani della nuova Città Proibita.
Fonte dell'immagine: http://www.mega-viaggi.it/asia/pechino-e-la-citta-proibita-211/
Visita la tesi:
Architettura tradizionale a Pechino: analisi di alcuni templi della capitale cinese

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