La tesi del giorno
La Primavera Araba e l'Islam
"La Primavera araba ha stupefatto tutto il mondo perché ad oggi nessuno mai avrebbe potuto pensare che le popolazioni arabe si sarebbero rivoltate contro i loro rais. La rivoluzione iniziata nel dicembre 2010 è simile a tutte le altre rivoluzioni, che sono riuscite a mutare il corso della storia e a portare il mondo a grandi rinnovamenti sociali, culturali e politici. Piazza Tahrir in Egitto e le sue violente proteste sono state in un primo momento il simbolo per eccellenza delle speranze per un futuro di libertà e di democrazia. E' stata il simbolo espressivo della volontà di moltissime persone, in particolare giovani, al cambiamento della concezione effettiva del loro essere cittadino e di essere individui che prendono parte e compongono una società civile. Si acclamavano a gran voce libertà e democrazia."
Nella tesi Primavera araba: rivoluzione liberale o restaurazione islamica? il dott. Matetich indaga la natura delle rivolte che hanno attraversato i paesi arabi nella primavera del 2011.
"La Primavera araba nel bene o nel male è stata una vera rivoluzione, mai avvenuta prima nel mondo arabo. La religione, come si può capire, ha giocato un ruolo fondamentale in questa circostanza, specie perché è stata incarnata da alcuni gruppi di fondamentalisti come vessillo per la cacciata dei rais e dell'affermazione di valori democratici e laici, chiesti a gran voce dalla popolazione araba. Per capire quello che si cela dietro questo incredibile avvenimento, si deve spiegare tutto il contorno sul quale si basano e fanno riferimento, non casuale, gli eventi accaduti durante il corso delle rivolte arabe."
In Egitto, alle elezioni democratiche avvenute nel maggio 2012, ha trionfato con il 51,73% dei voti Mohammed Morsi, candidato islamista dei Fratelli Musulmani. I Fratelli Musulmani sono una delle più importanti organizzazioni islamiste internazionali con un approccio di tipo politico all'Islam, essi si oppongono alle storiche tendenze alla secolarizzazione delle nazioni islamiche, in favore di un'osservanza da essi ritenuta più rispettosa dei precetti del Corano.
Come ci fa notare il dott. Matetich "nel corso della storia occidentale, la Chiesa prima, e molte chiese poi, hanno condotto un'esistenza separata dallo Stato. Il dualismo tra Dio e Cesare, ovvero tra Chiesa e Stato, autorità spirituale ed autorità temporale, è sempre stato un elemento prevalente nella cultura occidentale. Nell'Islam, invece, Dio è Cesare. La separazione e i ricorrenti conflitti tra Stato e Chiesa che caratterizzano la civiltà occidentale non sono esistiti in nessun'altra civiltà."
"Movimenti popolari come i Fratelli musulmani [...] esprimono l'esigenza di una partecipazione sociale e politica che sarebbe grave errore confondere con l'islamismo fondamentalista e violento, anche se in qualche modo partecipano al processo di socializzazione e politicizzazione della fede islamica."
"La Fratellanza musulmana è un'organizzazione che fin dai suoi inizi storici non ha mai tollerato le tendenze progressiste e riformiste in favore della laicizzazione della nazione islamica, bensì tendeva ad imporre un'osservanza religiosa più ligia, e il più possibile aderente all'integralità del testo sacro del Corano. La caratteristica più esplicativa della Fratellanza non è, come molti studiosi ritengono, ideologica, bensì rigidamente sociale e politica. I Fratelli musulmani sono riusciti ad inserirsi nel tessuto sociale egiziano, registrando anche una notevole espansione nel resto dei paesi arabi."
In Egitto, la Primavera Araba si è trasformata "in un inverno oscurantista, ove la vittoria dei Fratelli musulmani ha riportato in auge il legame di fiducia della popolazione egiziana con l'Islam, soprattutto grazie alla declinazione in senso coranico del principio di sussidiarietà."
"Il concetto di democrazia islamica dei gruppi fondamentalisti islamici, tra questi i Fratelli musulmani d'Egitto, non tutela le minoranze territoriali presenti, sia religiose che etniche. Questo è il cosiddetto fenomeno del pericolo della tirannia della maggioranza, ove i più manomettono, attraverso la partecipazione politica, le libertà civili dei meno.
Fonte dell'immagine: http://it.euronews.com