Skip to content

La tesi del giorno

Adultescente chi? Nuove parole della lingua italiana

Adultescente chi? Nuove parole della lingua italianaAlla pubblicazione del nuovo vocabolario Zanichelli - Edizione 2014 - si scopre come la lingua italiana sia cambiata, così come gli italiani.

Accanto a nuove parole come "rottamatore", lo Zingarelli ospita quest'anno ben 1.500 nuove voci, come ad esempio "adultescente", neologismo usato per indicare i giovani trentenni le cui condizioni di vita (studio, lavoro, casa) e la cui mentalità sono considerate simili a quelle di un adolescente. Un'evoluzione della sindrome di Peter Pan, malattia inguaribile dell'Occidente: gli anglosassoni li chiamano "kidult", i bambini adulti (kid+adult) e i francesi "adulescent" (contrazione dei termini "adult" e "adolescent").

Come spiega Massimo Arcangeli, direttore dell'Osservatorio linguistico Zanichelli, "Le parole sono simili ai fenomeni carsici, esplodono, si inabissano e poi magari si ripresentano. È importante tenerle a lungo sotto osservazione, valutarne la frequenza d'uso e anche il peso qualitativo e culturale. I mutamenti della lingua sono molto veloci, è naturale che a volte si arrivi in ritardo, come nel caso di "videointervista" o "self-publishing", in circolazione già da un po'."

Dalla selezione dei nuovi vocaboli si apprende, dunque, che il prestito linguistico è certamente il fenomeno più importante che riguarda i contatti tra le lingue. Lo dimostra anche la ricerca della dott.ssa Giulia Sechi, che nella sua tesi di I livello analizza in particolare l'apporto dei termini inglesi all'italiano scritto di alcuni periodici femminili italiani e ne valuta la dimensione lessicale, semantica e l'uso che tali anglicismi hanno assunto nel linguaggio della stampa.

Il modello di prestito linguistico è espressa dall'autrice nel modo seguente: "È facile, pensando al concetto di prestito fra due lingue, ritenere che l'una ceda e l'altra prenda. In realtà la lingua da cui proviene il prestito non cede, ma "offre" un modello e ciò significa che il prestito non va considerato come un "passaggio di 'materia' linguistica da una tradizione all'altra" ma come semplice imitazione del modello offerto. Il modello straniero è "offerto" (e non ceduto) a chi lo imita e dunque non c'è nessun tipo di atteggiamento passivo da parte di chi offre il modello; non c'è passività neanche in chi lo imita. Bisogna dire, infatti, che, nel processo di assimilazione, la lingua indigena fa sentire il proprio influsso sul prestito che va quindi visto come una "manifestazione della 'attività'' di una lingua". Esso rappresenta una risposta attiva della lingua alle sollecitazioni e agli influssi provenienti da un'altra lingua.

E aggiunge: "Attraverso il meccanismo del prestito si rende in lingua replica un'unità significativa della lingua modello, che può essere un lessema, ad esempio l'italiano snob mutuato dall'inglese, oppure un nesso semanticamente unitario come fair play o una parola-frase, ad esempio okay, d'origine inglese ma ormai stabilmente acquisita dall'italiano, oppure, infine, un'intera perifrasi, come l'inglese last but not least."

Ma ora concentriamoci sui prestiti definiti "di lusso", che si differenziano dai prestiti "di necessità" in quanto sono "superflui", poiché la lingua già ha in sé le risorse lessicali alternative al termine esotico, ma assumono una connotazione stilistica – come nel caso di parole brevi e fonoespressive accettate in particolar modo dal linguaggio giornalistico, come ad esempio show, boom, click, rispetto a "traduzioni" come 'spettacolo', 'sviluppo (economico)', 'schiacciare il puntatore', che poi sarebbe il mouse (divenuto ormai prestito di necessità) del pc - o di promozione sociale per la quale a volte si preferiscono anglicismi quali gossip, storer, make-up rispetto a pettegolezzo, negozio, trucco.

Il linguaggio giornalistico, in particolare per ciò che concerne la stampa periodica femminile analizzata dall'autrice, è ricca di anglicismi molto di moda soprattutto tra le giovani: i nuovi termini sono le parole-chiave dei settori più in voga: dalla bellezza e la salute alla la moda e le nuove tendenze, dall'informatica e le nuove tecnologie all'attualità e il divertimento. Tra i prestiti maggiormente citati compaiono le seguenti voci: anti-aging (usato per indicare le creme con effetto anti-età), filler (trattamento dermo-cosmetico "riempitivo" per assottigliare le rughe, hair-stylist (ossia il moderno parrucchiere), così come wellness e fetish.

Il successo della lingua inglese nel nostro lessico ha radici storiche recenti: "Dopo la guerra, un po' per lasciarsi alle spalle il ricordo del ventennio fascista, un po' per l'indiscutibile primato degli USA, gli italiani accolsero abbondantemente parole e modi di dire d'oltreoceano: non sono più solo termini dello sport o dell'abbigliamento, ma della musica, del cinema, dell'economia, della politica, della tecnologia e del commercio. Quindi insieme all'inglese svolge un importante ruolo l'american english che si è manifestato ampiamente dopo il crescita economica degli anni Cinquanta; potenti veicoli dei cosidetti angloamericanismi sono la televisione e la pubblicità, insieme naturalmente al mercato economico e alla distribuzione di massa."

Detto ciò, la preoccupazione dei linguisti in merito allo stato di salute della nostra lingua, apparentemente satura di anglicismi, sembra essere più che giustificata. Ma a questo proposito Giulia afferma che: "È evidente che oggi si ha una diversa e più chiara percezione del fenomeno dell'anglicismo per effetto di due nuove realtà: l'effettiva realizzazione dell'Unione Europea e la globalizzazione dei mercati, già esistente, ma di cui si è preso coscienza da quando si è entrati nell'epoca virtuale di Internet. Nonostante ciò, il linguista Tullio De Mauro ci rassicura. Infatti, secondo De Mauro gli esotismi non superano il 3%, e di questo piccolo gruppo solo il 50% non sono adattati; appena l'1,5% del totale. Nel parlato, addirittura, le parole straniere realmente usate sarebbero circa lo 0,3%, e l'unica veramente frequente sarebbe ok. Non c'è dunque da preoccuparsi: il lessico nostrano è ben saldo e immune da epidemie esotiche."

Fonte dell'immagine: http://www.livreimprensa.com.br/brs/

Visita la tesi:

Prestiti di lusso e falsi anglicismi nei periodici femminili italiani