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La tesi del giorno

Il mondo femminile in epoca classica

Il mondo femminile in epoca classicaLa storia, si sa, è sempre stata scritta per mano degli uomini. Alla luce di ciò, conoscere la storia delle donne, che include racconti, esperienze, stile di vita e cultura descritta attraverso occhi delle donne dell'epoca in esame può essere un'efficace strategia per comprendere il nostro presente.

La curiosità di scoprire la vita dei nostri "antenati" è ciò che ha spinto la dott.ssa Maria Giulia Saimandi, autrice che della tesi "Dalla culla alle nozze: percorsi di vita femminile nella Grecia antica", ad analizzare la vita delle donne della Grecia antica. Lo scopo di tale approfondimento è presto detto: giungere alle origini della nostra civiltà partendo dalla storia delle donne.

Le testimonianze storiche femminili hanno iniziato ad essere raccolte negli Stati Uniti grazie alla nascita dei movimenti femministi con lo scopo di promuovere i cosiddetti women's studies in ambito accademico in quanto la letteratura, principalmente composta da autori di sesso maschile, fornisce una documentazione sostanzialmente incompleta in merito alla storia delle donne.

Proprio dalla letteratura si apprende che "Le condizioni di vita della donna greca emergono chiaramente dalla lettura dei poemi omerici. La società descritta nell'Iliade e nell'Odissea è lo specchio di quella greca antica e la condizione femminile delineata risulta essere quella reale del tempo tra la fine della civiltà micenea e il VIII secolo. Le qualità che le donne devono avere sono tali da assicurare l'esclusione dal mondo esterno. In primo luogo una donna deve essere bella; la bellezza è, infatti, la caratteristica principale su cui si sofferma costantemente Omero quando delinea una figura femminile. Inoltre, una donna deve curare l'aspetto fisico e l'abbigliamento e inoltre deve dedicarsi con dedizione ai lavori domestici, obbedendo sempre ai comandi dell'uomo. Pudicizia, fedeltà, rispetto della divisione dei ruoli e obbedienza, sono le virtù richieste alla donna."

Non a caso Penelope rappresenta l'ideale maschile di donna, da sempre esaltata per le doti di saggezza, pazienza e obbedienza, la cui personalità fissa le regole e le norme di comportamento femminili apprezzate dalla società.

Come spiega Maria, Omero assegna alle donne un ruolo fondamentale: quello di portatrici di valori. Dalle loro parole traspaiono infatti insegnamenti importanti e validi riguardanti gli affetti. Compagne di eroi, esse impediscono, o cercano di impedire che il loro senso dell'onore abbia il sopravvento sugli affetti e sulla loro stessa vita.

L'autrice pone inoltre l'accento sulla stretta connessione esistente tra forme educative e riti religiosi caratterizzati da una forte valenza iniziatica. Nelle società primitive esistono dei riti che segnano l'ingresso dell'individuo nella collettività e determinano la sua posizione all'interno di questa; fra questi, l'educazione delle fanciulle ateniesi, impartita dallo Stato dalla tenera età fino a quando esse diventano "belle fanciulle", contempla quattro tappe, ognuna contrassegnata da uno specifico nome (arrephos, aletris, arktos, kanephoros).

L'analisi dei riti di passaggio delle donne della Grecia antica rileva molti punti in comune con la nostra storia: prima fra tutti, il culto della verginità. Infatti nella Grecia antica la condizione virginale interessa anche la sfera divina: "in particolare la femminilità delle dee vergini il più delle volte è esaltata dalla condizione virginale ed è messa al servizio di un progetto di vita che nella sfera umana femminile sfocia nel rito matrimoniale e nella procreazione. Così Artemide, votata a verginità eterna, diviene colei che si prende cura delle fanciulle e, nei luoghi in cui sono previsti, dirige i rituali di iniziazione propedeutici alle nozze: a Brauron, in Attica, le fanciulle ateniesi di circa cinque o sei anni, dovevano essere rinchiuse presso il santuario di Artemide per mimare l'orsa, un'orsa che, dapprima selvaggia, giunge al santuario per addomesticarsi e divenire familiare agli uomini. Al termine di questa esperienza iniziatica le giovani vergini rimarranno sotto la tutela di Artemide fino al giorno del matrimonio: inoltre, nei giorni precedenti al rito, alla dea verrà offerta una ciocca di capelli della futura sposa insieme ai suoi giocattoli, segno che è giunto il momento di lasciarsi alle spalle il periodo dell'infanzia."

Scopriamo così che la valenza culturale del matrimonio, la ricerca del marito ideale ad opera del padre e dei fratelli della sposa, l'endogamia familiare e l'importanza della dote derivano proprio dall'epoca classica, che ha lasciato innumerevoli segni anche nella nostra cultura. Basti pensare ai rituali matrimoniali che, da secoli, "si compongono di una costellazione di riti e si palesano come la celebrazione di un momento della vita privata che si integra con la vita della città, una festa propiziatoria in grado di assicurare agli sposi una vita futura prospera, insomma un insieme di riti aventi la funzione di facilitare il passaggio decisivo che è per la donna l'evento più importante della propria vita."

Fonte dell'immagine: http://www.dentromilano.eu/2010/09/14/1087/

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