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La tesi del giorno

I discorsi di Obama e la riforma sanitaria

I discorsi di Obama e la riforma sanitariaNegli Stati Uniti ultimamente non si parla d'altro: l'Obamacare divide l'opinione pubblica americana soprattutto a seguito dei disservizi generati dal sito governativo, andato in tilt fin dal giorno dell'entrata in vigore della nuova legge, che ha visto circa 3,5 milioni di cittadini (in prevalenza del ceto medio) ricevere una lettera di disdetta dalla propria assicurazione rimanendo improvvisamente senza copertura sanitaria.

Nonostante il mea culpa del Presidente, il Governo degli Stati Uniti si trova a dover affrontare un'emergenza sociale senza precedenti: la perdita della copertura sanitaria di molti cittadini americani compromette seriamente anche la fiducia riposta al Presidente da parte dei suoi più fedeli sostenitori, compreso l'ex Presidente Clinton.

In sostanza, l'Health Care Act è un maxi-emendamento che volge la sua attenzione soprattutto ai minori: incorpora, infatti, lo Student Aid and Fiscal Responsibility Act che estende i sussidi per gli studenti aumentandone il gettito. La legge rende accessibile la copertura assicurativa al 95% degli americani non anziani, espandendo il Medicaid – la copertura per i meno abbienti – e istituendo sussidi e agevolazioni fiscali ai privati e piccole attività.

L'avvio fallimentare della riforma non deve, però, necessariamente cancellare i suoi meriti: prima dell'Obamacare, infatti, gli Stati Uniti d'America sono stati l'unico stato fra le superpotenze a non assicurare una qualche forma di piano sanitario alla totalità dei cittadini, ma costituiscono l'unico caso di copertura sanitaria pagata dai contribuenti. Grazie alla riforma la maggioranza degli americani dovrà ora dotarsi obbligatoriamente di un'assicurazione sanitaria entro il 2014, pena il pagamento di una sanzione.

A fronte di ciò, convincere l'opinione pubblica e l'opposizione della validità della cosiddetta "socialized medicine" per ottenere l'approvazione della legge è stata una delle sfide più ardue del Presidente Obama, vinta dopo tre anni di lotta continua.

Tale risultato è stato ottenuto mediante una sapiente campagna mediatica, costellata da discorsi pubblici efficaci e un'oratoria presidenziale vincente, in una battaglia politica su un tema molto controverso che in anni passati ha in più occasioni visto uscire sconfitta la Casa Bianca.

Esaminare il linguaggio utilizzato dal Presidente Obama nei suoi discorsi pubblici sulla riforma sanitaria americana è dunque importante per comprendere ciò che ha contribuito ad una vittoria politica così significativa. E' l'intento del Dott. Pietro Calafiore, che nella sua tesi "La riforma sanitaria americana. Analisi linguistica del corpus dei discorsi del Presidente Barack Obama", ha condotto un'analisi degli elementi che caratterizzano il linguaggio utilizzato dal Presidente Barack Obama nei discorsi pubblici sulla riforma. In particolar modo, si è cercato di capire se esistesse una struttura ricorrente in tali discorsi e sono state studiate le keyword e le loro collocazioni.

Come spiega l'autore, "Particolare attenzione è posta nello studio dei sistemi semantici. Per la precisione, nei discorsi del leader statunitense è possibile rintracciare tre campi, relativi rispettivamente alla sanità, al mercato e alla politica. Oltre a ciò, è stato rilevato uno schema preciso che sottende a tutti i discorsi, divisi in due macro sezioni, ognuna con le proprie regole: nella prima, il Presidente americano espone il proprio punto di vista su una particolare sfaccettature della riforma, che sia la socialized medicine o che siano i costi della riforma sanitaria; nella seconda sezione, invece, Obama dà la parola ai cittadini americani i quali espongono il loro dubbi sulla base delle loro esperienze. In ogni caso, esistono delle precise regole d'interazione fra il leader dei democratici, i suoi elettori e giornalisti, dovute sia ai loro ruoli sia ai rispettivi gradi di potere di modificare l'agenda sia alle scelte stilistico-retoriche del presidente stesso In ogni circostanza, comunque, è interessante notare l'estremo grado di cortesia con il quale il leader democratico gestisce i propri discorsi."

Scopriamo così che, "nella lista di frequenza del corpus ad hoc raccolto nell'elaborato, alle prime posizioni si trovano parole lessicali, le cosiddette full word, come HEALTH, INSURACE e CARE, i pilastri dei discorsi presidenziali. Non è un caso che questi tre lemmi siano le più importanti parole chiave dei testi studiati, con un fattore di keyness molto alto, dal 4 al 7. Anche WE è una parola chiave di una certa rilevanza, insieme a MEDICARE, REFORM e GOING. L'importanza di WE è dettata dalla strategia empatica del Presidente che tenta di stabilire un profondo legame con i suoi ascoltatori, unendosi a loro nelle azioni da intraprendere: That's how we can finally make health care affordable, sostiene ad esempio Obama. La rilevanza di MEDICARE e REFORM viene determinata dalla loro appartenenza al campo semantico della sanità, mentre invece GOING è fortemente legato all'idea del futuro, direzione versa la quale si spinge costantemente Obama nelle sua previsioni del settore."

Inoltre, la strategia comunicativa Obama è finalizzata a convincere l'uditorio della sua consapevolezza delle loro difficoltà per ciò che riguarda l'assistenza medica. I pochi dati che vengono citati mirano esattamente a questo scopo. Infatti, il leader democratico vuole dimostrare che ha piena coscienza delle sofferenze che la crisi economica infligge ai cittadini americani ed esprimere la sua partecipazione emotiva al loro dolore, portando come esempio il caso della dura lotta che la madre ha condotto contro il cancro.

Oltre alla mancanza di tecnicismi, l'analisi linguistica del corpus ha rilevato che le risposte del Presidente Obama sono caratterizzate da una semplicità non soltanto retorica. I discorsi del Presidente sono prevalentemente costruiti attorno a tre campi semantici – quello della Sanità, dell'Economia e della Politica – privandoli, però, di tutti i termini che non fanno parte del linguaggio quotidiano del cittadino medio americano.

Dalla conclusione della tesi di Pietro si deduce quindi che yes, we can è solo una delle frasi ad effetto espresse da Obama durante la sua presidenza e probabilmente non sarà l'unica frase che resterà nella storia.

Fonte dell'immagine: http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/File:Obama_fa_un_discorso.jpg

Visita la tesi:

La riforma sanitaria americana. Analisi linguistica del corpus dei discorsi del Presidente Barack Obama
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Il rugby tra mito e tradizione