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Ecosystem approach: una nuova strategia per la salvaguardia della biodiversità

Aspetti economici della biodiversità

A causa della drammatica crisi finanziaria ed economica che il mondo sta attraversando da un paio di anni, numerosi osservatori, studiosi e analisti stanno diventando sempre più coscienti del fatto che il nostro sistema economico attuale, essendo basato su una crescita quantitativa e materiale continua, manifesta ormai delle evidenti e serie difficoltà nell’essere sostenuto da sistemi naturali che ne consentono la sopravvivenza. Inoltre, si ritengono sempre più inadeguati i classici indicatori utilizzati dai modelli economici dominanti, ad esempio il Prodotto Interno Lordo (PIL), il quale negli ultimi decenni è divenuto nel mondo politico e dell’informazione un vero e proprio simbolo della ricchezza e del benessere di una nazione.
Uno straordinario sforzo internazionale degli ultimi anni consiste nel valutare nuovi indicatori di benessere, di progresso sociale, di performance economica e di sostenibilità. Si tratta di un’attività fondamentale, la quale mira ad affiancare alle normali contabilità economiche le innovative contabilità ecologiche, conferendo anche un grande valore culturale e influendo sulle nostre impostazioni e sui nostri atteggiamenti mentali. Su questa linea, un valoroso operato è stato realizzato dal sistema statistico delle Nazioni Unite che hanno prodotto diverse pubblicazioni, ma un grande lavoro è stato svolto dal WWF, organizzazione che ha coinvolto ulteriori istituzioni significative come il Parlamento Europeo, la Commissione Europea, la Banca Mondiale, l’Eurostat.
Nel 2009 il premio Nobel per l’economia vinto da Joseph Stiglitz ha presentato il rapporto finale del lavoro della Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress, coordinata insieme a Amartya Sen, vincitrice di altro premio Nobel e a Jean Paul Fitoussi, economista francese. L’obiettivo di tale Comissione, istituita nel 2008 dal presidente Sarkozy, è quello di identificare i limiti del PIL come indicatore della performance economica e del progresso sociale, di sistematizzare la possibilità di strumenti capaci di indicare misure alternative, di valutare quali sono le informazioni aggiuntive necessarie per la produzione di nuovi indicatori di progresso sociale e di discutere circa la modalità di presentazione delle informazioni statistiche. La Commissione ha ritenuto che il PIL rappresenta una misura inadeguata per il livello del benessere umano, specialmente riguardo alle sue dimensioni sociali, economiche ed ambientali. Quindi, il messaggio del rapporto è quello di modificare i nostri sistemi di misurazione delle performance economiche e quindi concentrarsi sulla misurazione del reale benessere umano e non su quella della produzione economica. E le misure del reale benessere devono essere poste in un contesto di sostenibilità. Il rapporto fornisce quindi un significativo contributo per indirizzare le società verso la sostenibilità dei nostri modelli di sviluppo socio-economici.
Tra le numerose iniziative, la comunità internazionale ha creato sempre sulla base del valore della natura la TEEB (“The Economic of Ecosystems and Biodiversity”), un programma diretto da Pavan Sukhdev, economista indiano, riguardo la dimensione economica relativa alla biodiversità. Nel 2008 è stato realizzato un rapporto intermedio di tale lavoro, il quale focalizza l’esame del valore economico della biodiversità, degli ecosistemi e dei servizi che gli ecosistemi offrono al benessere umano. Il TEEB aiuta a rendere più visibile i modi in cui dipendiamo dalla biodiversità e a rendere chiari i costi e i problemi che si incontrano se non si tiene conto della biodiversità nelle decisioni da prendere ai vari livelli politici ed economici. Esso dimostra il fallimento dei mercati nel considerare il valore degli ecosistemi e dell’intera biodiversità del pianeta e dimostra, ancora, come le attività che si dirigono verso la conservazione e la gestione razionale delle risorse e dei sistemi naturali costituiscono un investimento economico vero e proprio. La mancanza di un prezzo di mercato per i servizi che provengono dagli ecosistemi e per la biodiversità determina che i benefici derivanti da tali beni siano sottovalutati nelle decisioni politiche. Gli effetti frutto di tali sottovalutazioni confluiscono nel peggioramento progressivo dello stato di salute degli ecosistemi del mondo e su quello dell’umanità e del benessere umano nel complesso.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ecosystem approach: una nuova strategia per la salvaguardia della biodiversità

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Informazioni tesi

  Autore: Manuela Finis
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Ruggero Paladini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 172

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