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La condizione della donna siciliana e il cinema degli anni Sessanta

Le donne nel cinema degli anni ’60

Per ritrovare validi agganci col tema della condizione femminile, bisogna arrivare agli anni Sessanta con i film del genere commedia, che si legano alle “profonde trasformazioni economico-sociali del periodo (industrializzazione, urbanizzazione, immigrazione interna) e alle inedite dimensioni della diffusione culturale (straordinaria espansione dell’editoria e del cinema)”.
Nel periodo che va dal ‘60 al ‘75, per l’intelligenza e la disponibilità di registi, sceneggiatori, produttori, e per le capacità interpretative di bravissimi attori, si realizzano molti film di qualità, in cui “la commedia rivendica il diritto a essere considerata prodotto d’autore”. Numerosi sono i registi tra cui emergono, solo per citarne alcuni, Monicelli, Germi, Pietrangeli e la Wertmüller, che si trovano, in pieno fermento di ricerca e di tensioni culturali, ad inventare delle storie, godendo di una completa libertà creativa ed espressiva, senza subire censure, e fruendo, oltre che di mezzi economici adeguati, anche di una sorta di accettazione da parte del pubblico, come non si era mai verificato prima. Questi film diventano il mezzo più semplice e rapido per raccontare il boom economico, una situazione di benessere inconcepibile fino a qualche anno prima; essi evidenziano l’euforia, ed anche la paura, che comporta in Italia l’eccessiva rapidità della mutazione dei costumi e dei modelli morali di riferimento e cercano di addossarne la responsabilità soprattutto all’arricchimento di una parte della popolazione, ottenuto in modo facile e non sempre ossequiente alle leggi.
Ed ancora: “un altro importante motivo sviluppato dalla commedia è la rapidità dei mutamenti dei costumi sessuali, la crisi dei ruoli e delle identità sessuali e l’apertura verso orizzonti sempre più ampi del comune senso del pudore”.
Ovviamente di questa rapida trasformazione saranno specialmente le donne a pagare il prezzo più alto, come si propongono di testimoniare vari film di questo periodo.
Nel film La ragazza con la valigia (1962) il regista Valerio Zurlini si rivela un attento e sensibile conoscitore dei moti dell’animo femminile e della gioventù, descrivendo lo sbocciare dei sentimenti e le difficoltà di un breve e delicato idillio, sorto tra due giovani profondamente diversi.
La protagonista, Aida, interpretata da Claudia Cardinale, è una giovane ballerina che, in cerca di lavoro, si imbatte in un dongiovanni, che dopo averla illusa, la pianta in asso. Lei, per niente scoraggiata, lo rintraccia, ma l’uomo incarica il fratello, l’ingenuo Lorenzo appena sedicenne, di convincerla a non cercarlo più.
Nasce una storia tenera ed intensa tra i due, ma Aida, resasi conto dell’insostenibilità della situazione, fugge via per recarsi in cerca di lavoro da un impresario, suo amico, ma ne viene respinta.
Rimasta sola e senza denaro, sta per concedersi ad un poco di buono, appena conosciuto, quando arriva a salvarla Lorenzo che con generosità ed affetto le offre una piccola somma che è riuscito racimolare.
La protagonista, una donna sola, lotta per vivere in un ambiente che, a parte il giovane Lorenzo, è dominato da figure maschili che come belve stanno in agguato per avventarsi sulla preda.
Il messaggio che viene lanciato da questo film è inquietante; è forse un monito alle giovani donne a non allontanarsi dalla famiglia patriarcale di provenienza perché la protegge da tutti i pericoli che inevitabilmente si trovano fuori dalla porta di casa?
Probabilmente si, visto che la protagonista del film in questione risulta incapace di difendersi dalle insidie di una società maschilista, divenendone una vittima innocente, mentre muove i primi improbabili passi nel cammino dell’evoluzione femminile.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La condizione della donna siciliana e il cinema degli anni Sessanta

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Biondo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere moderne
  Relatore: Francesca Giordano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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