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Analisi dei quadri di riferimento per il turismo sostenibile tra teoria e pratica

Il turismo responsabile nel mondo e in Italia

Il termine “turismo responsabile” viene introdotto negli anni ‘90 e nasce per identificare un turismo di incontro, ponendo l’attenzione sulle scelte individuali e sull’impatto sociale e culturale del turismo. Si riferisce alle attività turistiche intraprese dal singolo turista e finalizzate alla scelta di prodotti turistici, realizzati secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, cioè secondo una politica di sviluppo sostenibile del territorio. La responsabilità è l’atteggiamento consapevole delle proprie azioni e l’impegno a farsi carico delle conseguenze.
Nel corso degli anni, le sfere della sostenibilità e della responsabilità si sono allargate fino a comprendersi a vicenda e oggigiorno il turismo responsabile viene quindi inglobato nel turismo sostenibile.
In Italia, si comincia a parlare di turismo responsabile agli inizi degli anni ‘90 quando nasce RAM, associazione ligure che si occupa di commercio equo e solidale e sensibile ai principi del turismo responsabile; grazie ad essa nasce nel 1996 il Forum Italiano sul turismo responsabile.
Nel 1998 nasce l’AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile), associazione senza scopo di lucro, per la diffusione dei principi contenuti nella Carta d’identità per i viaggi sostenibili da essa prodotta. Oggi essa raggruppa una quarantina di associazioni senza scopo di lucro, alcune delle quali preparano viaggi nel Terzo Mondo secondo i criteri della sostenibilità. L’ AITR definisce il turismo responsabile come: “un viaggiare etico e consapevole che va incontro ai paesi di destinazione, alla gente, alla natura con rispetto e disponibilità. Un viaggiare che sceglie di non avvallare distruzione e sfruttamento, ma si fa portatore di principi universali: equità, sostenibilità e tolleranza”.
Gli attori che operano nel turismo responsabile sono tour operator, Ong, associazioni; essi si occupano di una fetta di piccole dimensioni del mercato turistico, configurando così i viaggi responsabili come un settore di nicchia. Questo può avere degli svantaggi quali budget ridotto, limiti geografici, ecc., ma anche vantaggi che consistono in un rapporto più diretto coi clienti, che sono seguiti in tutte le fasi del viaggio (prima, durante, dopo), e con le comunità del luogo.
Gli operatori attuano progetti pilota, promuovono azioni di sensibilizzazione per la responsabilità e sostenibilità del turismo, organizzano e promuovono percorsi turistici, visite naturalistiche, viaggi responsabili e sostenibili, pubblicano guide, libri, periodici.
Nel campo del turismo responsabile non c’è una distinzione marcata tra il tour operator che progetta il viaggio e lo vende e l’agenzia che offre soluzioni standard, come avviene nel turismo tradizionale; gli attori che operano in questo campo non sono spinti dal profitto, ma dalla volontà di diffondere un nuovo modo di vivere il viaggio. La differenza sta piuttosto fra chi pensa e gestisce gli aspetti organizzativi e tecnici di un’offerta turistica e chi, per mancanza di mezzi e competenze, si appoggia agli operatori per realizzare la sua offerta di viaggio.
Attualmente l’ AITR sta studiando un marchio da applicare ai viaggi responsabili e la definizione di parametri per poterlo utilizzare.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi dei quadri di riferimento per il turismo sostenibile tra teoria e pratica

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Informazioni tesi

  Autore: Marta Faccin
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Benedetta Castiglioni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 67

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