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Biodeterioramento di un Notarile del XVII secolo: diagnostica e metodi di intervento

Disinfezione e restauro dei supporti pergamenacei

L’intero volume del Notarile è stato sottoposto a restauro ed in particolare, il supporto pergamenaceo oggetto della tesi, alla luce dei risultati diagnostici riportati, è stato sottoposto ad un trattamento di disinfezione, al fine di eliminare dal materiale gli organismi biodeteriogeni risultati vitali. A tale scopo è stato studiato un metodo idoneo che non interferisse con i supporti e arrestasse l’attacco microbiologico, da effettuare in laboratorio, che risultasse efficace e risolutivo per le pergamene e non presentasse tossicità per la salute dell’operatore.

In considerazione della vitalità dei batteri presenti nei fogli di pergamena analizzati, si è deciso di effettuare un primo trattamento a tampone con una soluzione idro-alcolica (etanolo) circa al 70% v:v (30 ml di acqua distillata e 70 ml di alcool al 99%). Questa operazione è stata indicata come l’intervento da effettuare prima dell’eventuale re-idratazione della pergamena.

Il trattamento è stato eseguito sia sulla carta che sui fogli di pergamena interessati dalle alterazioni viola. Dopo 48 ore dal trattamento sono state ripetute le analisi microbiologiche ed è stata riscontrata ugualmente la presenza di cellule vitali del Virgibacillus in corrispondenza delle macchie. Le colture ottenute da frammenti di pergamena trattati hanno, infatti, portato allo sviluppo del medesimo organismo, sebbene la crescita sia risultata inizialmente più lenta. Poiché la disinfezione con una soluzione al 30% di acqua e al 70% di alcol non è stata risolutiva, è stata applicata sulle pergamene una soluzione di benzalconio cloruro al 3% in alcool a pH6.

Riguardo all’utilizzo di questa soluzione si é fatto riferimento a due casi di ricerca, il primo condotto su un volume in carta, il secondo su documenti pergamenacei. I due studi, documentati attraverso altrettanti articoli (Voronina L.I., Nazarova O. N., 1980), descrivono gli effetti prodotti sui materiali dalla disinfezione effettuata con la soluzione di sali di ammonio quaternario, dimostrando che essa non ne danneggia le proprietà fisico-meccaniche e fisico-chimiche e neutralizza l’attacco microbiologico.
II trattamento è stato eseguito tamponando l'intera superficie delle pergamene, sia sul recto che sul verso, con un batuffolo di cotone imbevuto della soluzione di benzalconio cloruro e alcool, concentrando l’applicazione in particolare sulle zone in cui era più marcato il danno da microrganismi.

L'operazione è stata ripetuta due volte, dopo di che sono stati prelevati nuovi campioni da sottoporre ad ulteriori analisi per accertare l’avvenuta neutralizzazione delle cellule batteriche. Questa volta l’esito è risultato positivo e i dati hanno dimostrato l’arresto dell’attività microbica.
Le pergamene così disinfettate sono state collocate in cella di umidificazione per consentirne l’ammorbidimento temporaneo e lo spianamento. La cella a chiusura ermetica è impostata in modo da non superare un'umidità relativa del 95% e ad evitare la formazione di condensa; il vapore è generato ad ultrasuoni per nebulizzazione di acqua deionizzata.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Biodeterioramento di un Notarile del XVII secolo: diagnostica e metodi di intervento

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Informazioni tesi

  Autore: Livia Martinelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Storia e Conservazione dei Beni Culturali
  Relatore: AnnaRosa Sprocati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 124

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