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La comunicazione web dei musei di arte contemporanea

La comunicazione web tradizionale dei musei di arte contemporanea

Al giorno d'oggi non c'è ormai più museo che non disponga di un proprio spazio ufficiale in rete: se inizialmente si trattava soltanto di un qualcosa più simile a un biglietto da visita o a una brochure elettronica che non ad un reale strumento di comunicazione, col passare del tempo i responsabili di queste istituzioni hanno sempre più compreso l'importanza di questi strumenti, al punto che essi sono diventati un qualcosa di assolutamente fondamentale ed imprescindibile.

Attraverso una presenza sempre più forte nello spazio della rete i musei hanno così potuto superare i propri limiti fisici, annullandoli ed estendendosi in uno spazio immateriale ma non per questo meno "reale". Il loro avvento in rete fu dapprima guardato da molti con grande perplessità e sfiducia: in modo col senno di poi alquanto ingenuo si temeva infatti che la possibilità di vedere le opere d'arte sul proprio computer avrebbe di fatto cancellato ogni desiderio di visitare i musei di persona, portando quindi ad un loro inevitabile ridimensionamento, se non addirittura alla totale scomparsa.
Queste previsioni così catastrofiste non si sono naturalmente avverate: ben lungi dall'annullarlo, la riproduzione non fa infatti che aumentare l'appeal dell'originale e, come sottolineava giustamente Giuliano Gaia nel 2003, se la presenza della Gioconda di Leonardo su tantissimi libri non ha certo diminuito il numero di visitatori del museo del Louvre, la stessa cosa non sarebbe potuta accadere con le immagini delle opere su Internet.

Se prima dell'avvento del Web la relazione con il pubblico si concretizzava di fatto nel solo momento della visita, i progressi delle tecnologie telematiche hanno portato a grossi cambiamenti che soltanto fino a poco più di un decennio fa sarebbero apparsi impensabili. E'sempre lo stesso Gaia ad evidenziare come anche una azione piuttosto semplice come il poter mandare un'e-mail al museo, aspettandosi naturalmente una risposta, sia così venuta ad assumere un significato più profondo, finendo per rappresentare un cambiamento quasi rivoluzionario, in grado di rompere "la storica distanza che da sempre in Italia (e non solo in Italia, ndr) ha caratterizzato i luoghi della cultura rispetto al pubblico" (Theodor Adorno, "Valery Proust Museum", 1955)

Questo brano è tratto dalla tesi:

La comunicazione web dei musei di arte contemporanea

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Bosellli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione Multimediale e di Massa
  Relatore: Francesco Poli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 189

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