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Serge Latouche: dall'Occidentalizzazione alla Decrescita

La decrescita secondo Serge Latouche

Nel Breve trattato sulla decrescita serena (2007) Latouche riprende la metafora della lumaca di Ivan Illich per indicare un percorso alternativo a quello della crescita illimitata.

“La lumaca – ci spiega Ivan Illich – costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo una dopo l’altra delle spire sempre più larghe, poi smette bruscamente e comincia a creare delle circonvoluzioni stavolta decrescenti. Una sola spira più larga darebbe al guscio una dimensione sedici volte più grande. Invece di contribuire al benessere dell’animale, lo graverebbe di un peso eccessivo. A quel punto qualsiasi aumento della sua produttività servirebbe unicamente a rimediare alle difficoltà create da una dimensione del guscio superiore ai limiti fissati dalla sua finalità.
Superato il punto limite dell’ingrandimento delle spire, i problemi della crescita eccessiva si moltiplicano in progressione geometrica, mentre la capacità biologica della lumaca può seguire soltanto, nel migliore dei casi, una progressione aritmetica.”.

Nella sua opera Latouche afferma che l’economia della crescita illimitata si erge su tre pilastri: la pubblicità, il credito e l’obsolescenza accelerata dei prodotti.
La pubblicità è lo strumento atto a creare incessantemente il desiderio verso nuovi beni.
Il credito è lo strumento necessario all’acquisto di beni di consumo e che permette alle imprese di investire anche senza disporre di capitale.
L’obsolescenza programmata dei beni è il mezzo per ricreare continuamente il bisogno di nuovi prodotti.
Tuttavia la capacità rigeneratrice del pianeta non riesce più a tenere il passo dell’uomo, il quale produce molti più rifiuti di quanto la terra sia capace di trasformare quest’ultimi in nuove risorse riutilizzabili. A questo proposito, Latouche introduce il concetto di “impronta ecologica” cioè un indice statistico che misura la richiesta umana nei confronti della natura mettendo in relazione il consumo umano di risorse naturali con la capacità della terra di rigenerarle.
Attraverso questo indice si può stimare quanti ettari del pianeta servirebbero per sostenere l'umanità secondo un determinato stile di vita. In questo momento l’uomo sta consumando molte più risorse del dovuto e questo potrebbe portare nel lungo periodo ad una diminuzione drastica delle materie prime e del capitale naturale.

“Dunque gli uomini hanno abbandonato da tempo il sentiero di una civiltà sostenibile, che richiederebbe di limitarsi a 1,8 ettari a persona, ammesso che la popolazione attuale rimanga stabile.
Inoltre, questa impronta media nasconde disparità enormi… Anche se esistono differenze considerevoli di spazio bioproduttivo disponibile nei diversi paesi, siamo lontanissimi da una uguaglianza planetaria….In altre parole, l’umanità già consuma il 30% in più della capacità di rigenerazione della biosfera. Se tutti vivessero come i francesi ci vorrebbero tre pianeti e sei se tutti vivessero come i nostri amici americani. Come è possibile una situazione del genere? Lo è grazie a due fenomeni. In primo luogo, come il figliol prodigo noi non ci accontentiamo di vivere del nostro reddito ma viviamo sfruttando il patrimonio di famiglia. Bruciamo in pochi decenni quello che il pianeta ha fabbricato in milioni di anni… In secondo luogo, nel Nord noi riceviamo un’assistenza tecnica massiccia dal Sud. La maggior parte dei paesi dell’Africa consuma meno di 0,2 ettari procapite di spazio bioproduttivo, il che corrisponde ad un decimo del pianeta, e al tempo stesso ci forniscono gli alimenti per il nostro bestiame.”

La realizzazione di una decrescita presuppone come primo passo una netta inversione di rotta per ridurre gli effetti negativi della crescita, per poi successivamente attuare un processo di decrescita che Latouche ha chiamato “Programma delle 8R”, in cui vengono descritti gli otto obiettivi interdipendenti da raggiungere per portare ad una decrescita serena, conviviale e pacifica. Questi obiettivi sono:
1. Rivalutare;
2. Ricontestualizzare;
3. Ristrutturare;
4. Rilocalizzare;
5. Ridistribuire;
6. Ridurre;
7. Riutilizzare;
8. Riciclare. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Serge Latouche: dall'Occidentalizzazione alla Decrescita

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Informazioni tesi

  Autore: Arianna Gherardi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Luisa  Faldini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 40

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Parole chiave

globalizzazione
sviluppo sostenibile
occidentalizzazione
mauss
cultura del consumo
decrescita
serge latouche
società della decrescita

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