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La Smart City quale modello metropolitano orientato allo sviluppo sostenibile: le best practices torinesi

Città italiane Smart

Con l’iniziativa Smart Cities, la Commissione Europea sostiene le città che hanno espresso l’obiettivo di ridurre, entro il 2020, le proprie emissioni di gas serra del 40% attraverso l’incremento dell’efficienza energetica dei propri edifici, delle reti energetiche e dei sistemi di trasporto.
L’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sul piano nazionale ha avviato alcune iniziative, tra cui il laboratorio Smart Cities, con l’obiettivo di promuovere l’evoluzione dei Comuni italiani verso un modello di città coerente con i recenti orientamenti comunitari che sia più sostenibile ed “intelligente”.
In Italia attualmente manca un grande programma nazionale che possa mettere in luce le best practices al fine di ottimizzare gli sforzi e renderli il più possibile fruibili. Un rapporto efficiente tra Pubblico Privato ed Università potrebbe favorire le piccole e medie città dell'Italia, quali campi di sperimentazione ed esempi concreti di città che hanno avviato politiche intelligenti ed il tema dell’e-Gov, della community e dell’Open Data quali mezzi per rilanciare le nostre città.
Nella recente ricerca di Fiab, Legambiente e Cittàinbici attraverso strumenti quali il “modal split” (misurazione del numero di spostamenti effettuati in città con i diversi mezzi di trasporto raggruppati in sostenibili -a piedi, in bici, con i mezzi pubblici- ed insostenibili –moto, auto-) si è recentemente valutata la reale percorribilità delle città in bicicletta.
La reale ciclabilità di una città è data dall’equilibrio e dal grado d’integrazione tra le varie modalità di spostamento che si possono avere in un centro urbano, rendendo quest’elemento più determinante dell’estensione. Secondo il dossier la città ottimale ha almeno un 15% di spostamenti in bici e allo stesso tempo una mobilità in auto e moto minore del 50%.
Tra le realtà italiane più bike-friendly troviamo per fare alcuni esempi Bologna, Reggio Emilia, Padova, Venezia, città che hanno inserito l’iniziativa di rendere ciclabile la città in un più ampio progetto di smart grouth.
Lo studio sostiene che solo investendo sulla bicicletta sarà possibile raggiungere gli obiettivi dell’UE previsti per il 2050 di riduzione del 60% delle emissioni nel settore dei trasporti, ma i risultati italiani al momento non sono incoraggianti.
Per quanto riguarda la diffusione della banda larga sia l’Agenda digitale europea che l’Agenda digitale italiana richiamano l’attenzione sull’importanza della creazione di una piattaforma di diffusione capillare che consenta la trasmissione di informazioni con elevati livelli di qualità e capacità. A tal proposito, lo studio dell’Osservatorio ICT evidenzia come l’Italia si posizioni sotto la media europea. Situazione principalmente imputabile alla complessità orografica che caratterizza la penisola ma non solo.
Il Piemonte si differenzia rispetto al resto d’Italia avendo sviluppato un esteso sistema di connessione Wi-Fi ma rimane comunque al di sotto delle posizioni occupate dai paesi del Nord Europa principalmente a causa della qualità della connessione. Nell’uso, l’incremento più significativo ha toccato le famiglie, che però adoperano il mezzo principalmente per i servizi privati. La Pubblica Amministrazione ha visto una crescita complessiva modesta frenata da un lato dall’assenza di una strategia digitale per il 90% dei comuni e dall’altro da fattori pratici come la qualità della banda e l’ingente costo per il cablaggio del territorio. [...]

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La Smart City quale modello metropolitano orientato allo sviluppo sostenibile: le best practices torinesi

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Spatola
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Management Internazionale
  Relatore: Massimo Pollifroni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 294

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